L’area dovrebbe essere realizzata su terreni dove sono presenti dei possessori e che non appartengono alla Cogefar, società che li ha affittati per i lavori del traforo Gran Sasso. Lo scorso anno, infatti, fu pubblicato un avviso per la reintegra di tali terreni che non ha però prodotto nessun effetto.
A gestire quell’area una ventina ‘possessori’ che esercitano il possesso dal 1800 lavorando e apportando migliorie. “Il Comitato nasce sotto forma di una truffa. L’area faunistica dovrebbe ricadere su dei terreni che non appartengono alla ditta Cogefar. La stessa società prese in affitto i terreni dai possessori per poi restituirli al termine dei lavori del traforo del Gran Sasso”.
Questa la precisazione e la preoccupazione dei gestori dei terreni civici, tutti residenti nella stessa frazione o a Fano a Corno, che vogliono fare chiarezza in merito al progetto dell’area faunistica da anni ventilato ma mai realizzato.