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Insulti discriminatori ad un tabaccaio a Teramo FOTO

Luca Boschi, tabaccaio e fotografo teramano, si è svegliato questa mattina con insulti omofobi lasciati su un volantino attaccato al cancello di ingresso della sua abitazione.

“Ne ho subite diverse di queste robe, ogni volta è un colpo al cuore, specialmente per le nuove generazioni che giornalmente vengono bullizzate per le loro scelte sessuali e che continuerò a difendere. Non capisco il motivo del gesto, infiammare una campagna che ha già tanta carne al fuoco o semplici minus habens? Al o ai cuor di leone che hanno attaccato questo manifesto sotto la mia cassetta delle lettere, possibile che neanche gli attributi per dirlo in faccia?”.

LE CONDANNE. 

Il parlamentare Alessandro Zan. Teramo tra 10 giorni si voterà per le elezioni comunali. Questo cartello è apparso sotto la cassetta delle lettere di un sostenitore del sindaco uscente: “QUI CI ABITA UN FROCIO CHE VOTA D’ALBERTO. Massima solidarietà alla vittima di questa aggressione. Questi sono i risultati di chi, anche dalle istituzioni, semina odio e discriminazione.

Gianguido D’Alberto. “Nella nostra Teramo non c’è spazio per l’omolesbobitransfobia. L’inqualificabile atto di discriminazione subito dall’amico Luca è il segno che questa società deve ancora crescere. Non c’è politica su questi argomenti, così come non c’è altro spazio se non per la condanna netta e senza giustificazione alcuna. Se qualcuno ha pensato di spaventare, intimorire o peggio isolare Luca, dovrà invece fare i conti con la maturità della nostra comunità. Per isolare questi individui c’è bisogno di fare nostri e difendere i concetti del confronto, dell’uguaglianza e soprattutto della libertà. Ogni persona ha il diritto di essere libera per ciò che è e non per ciò che gli altri vogliono”.

Michele Fina, senatore, segretario regionale Pd Abruzzo; Marielisa Serone D’Alò, responsabile diritti e politiche di genere Pd Abruzzo; Quirino Crosta, responsabile Dipartimento diritti civili Pd Abruzzo. “Oggi Teramo si è svegliata con una vergognosa aggressione ai danni di Luca, sostenitore di Gianguido D’Alberto: ha trovato sotto la propria cassetta postale un cartello che recita “qui ci abita un frocio che vota D’Alberto”. Un atto che ricorda certi segni apposti sulle porte, certi cartelli appesi fuori dalle attività commerciali, certe leggi che assecondavano un principio bestiale: quello per cui se non appartieni ad una genia, ad un genere, ad una classe, ad una etnia sei escluso, se non recluso e a volte ucciso. Per dire no bisogna non solo resistere, ma andare a votare, scegliere che al governo delle città dei territori ci siano persone libere che fanno comunità.  Con tutte e tutti. Per tutte e tutti.  Inviamo alla persona vittima di questo vero e proprio atto intimidatorio la nostra solidarietà e la certezza che saremo sempre sempre sempre presenti, al fianco della comunità LGBTQIA+, al fianco di chi vuole solo poter vivere la propria vita in santa pace”.

Pancrazio Cordone, segretario della CGIL Teramo; Mauro Angelozzi, responsabile sportello Nuovi diritti CGIL Teramo. “La CGIL di Teramo esprime solidarietà all’amico Luca Boschi per la vile azione commessa nella notte che sa tanto di delazione fascista. Tra due settimane celebreremo la giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia. Episodi come questo ci ricordano che l’omofobia esiste e va combattuta con la cultura e non solo con altre pene. Vogliamo una legge e soprattutto vogliamo azioni positive, vogliamo un’educazione all’inclusione e al rispetto. Condanniamo questo gesto gravissimo, commesso col favore della notte e senza metterci la faccia, che non colpisce solo Luca ma una comunità intera, a danno di tutte quelle persone che stanno ancora facendo i conti con la propria identità. A loro diciamo che la società è pronta, è molto più avanti di questi vigliacchi”. Così commenta Mauro Angelozzi, responsabile dello sportello Nuovi diritti: “Mi rivolgo ai vili che pensano di insultare una persona per la sua sessualità: essere froci non è un insulto, anzi, è motivo di orgoglio. Per questo ho messo un cartello alla porta di casa con scritto “qui ci abita un frocio” e invito chiunque voglia a fare lo stesso. Costoro sappiano che se colpiscono un* colpiscono tutt*. Non ci fermerete mai!”.

Carlo Antonetti. “Leggo che, ancora una volta, anche in questa nostra città, c’è chi considera possibile discriminare qualcuno per il suo orientamento sessuale. Nell’esprimere solidarietà a Luca Boschi, che conosco quale talentuoso artista della fotografia, voglio dire che non basta condannare queste manifestazioni di sottocultura, bisogna impegnarsi quotidianamente perché il contrasto ad ogni genere di discriminazione divenga regola di vita e, soprattutto, di sana amministrazione della città. Nel mio programma, l’inclusività è un obbligo e la diversità un valore da esaltare non una colpa da condannare. Prendendo spunto dal fatto odierno, mi impegno, fin da ora, a lavorare perché Teramo entri a far parte della Rete RE.A.DY, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal Diritto comunitario e internazionale”.

Collettivo Malelingue e Casa del Popolo Teramo. “La violenza fascista e omolesbotransfobica colpisce ovunque. Nessuna città si salva, anzi nei piccoli centri mostra tutta la sua spietatezza disvelando quel cuore nero di tenebra che da tempo avvelena la nostra comunità presente, in un paese immerso in un clima di caccia a coloro che ancora chiama “i diversi”, perennemente impegnato nei suoi proclami d’odio verso ogni forma di alterità. Siamo con Luca e il suo coraggio nel non rimanere in silenzio di fronte a una recrudescente violenza omofoba, segno che dai salotti politici stia passando alle nostre vite quotidiane. Perché lo stesso coraggio che ha avuto Luca, lo dobbiamo avere noi, ed essere sincerə con noi stessə e la nostra comunità: perché se vogliamo etichettare questa barbaria come uno squallido atto di bullismo, per poter dormire serenə e non dover far così i conti con la nostra coscienza civile, ci sbagliamo di grosso, perché ci troviamo di fronte a un vero proprio atto di squadrismo fascista. Un atroce atto omofobo. Due facce della stessa medaglia. Chiudere gli occhi e non vederlo ci rende complici. E mai lo permetteremo. Quindi se pensavate di intimidire e isolare, la nostra risposta sarà ancora più forte e coesa, continueremo a lottare tuttə insiemə contro ogni forma di fascismo, ogni discriminazione sociale, di razza, di genere, contro l’omolesbotransfobia, per una società diversa fatta di liberə e ugualə”.