Lo ha dichiarato in una nota il senatore M5s Gianluca Castaldi, sottolineando che “è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 maggio il decreto con cui il Mef individua i Comuni a cui spetta l’imposta immobiliare sulle piattaforme marine. Il provvedimento, firmato dal ministro il 28 aprile di concerto con Mite, ministero dell’Interno e ministero della Difesa, richiama il decreto Fiscale del 2019 con cui è stata appunto prevista l’istituzione di un’apposita imposta immobiliare sulle piattaforme marine (Impi) in sostituzione di qualsiasi altro prelievo locale”.
“E’ quella – ha detto ancora l’esponente stellato – che ritengo una vittoria anche personale, avendo – con una interrogazione – posto il problema anni fa della imponibilità dell’Ici ed Imu sulle opere costruite in mare, stante all’epoca l’alta conflittualità creatasi tra Comuni e società petrolifere sull’accatastamento delle piattaforme in mare. Ricordammo che dal 2005 la Suprema Corte di Cassazione aveva riconosciuto il potere impositivo Ici dei Comuni sulle opere site nel mare territoriale ed ha dichiarato l’irrilevanza a fini impositivi di tale allocazione, per essere il mare territoriale di appartenenza dello Stato italiano. Ora, finalmente, a quei comuni che contestavano le onnipotenti società petrolifere spetterà il gettito, inclusi quelli in cui si trovano ‘terminali di rigassificazione di gas naturale’. Gettito che, a decorrere dal 2022, avverrà direttamente allo Stato e agli Enti locali interessati tramite modello F24”.
“Sui 27 comuni interessati per l’Abruzzo ci sono Casalbordino, Torino di Sangro e Vasto in provincia di Chieti e Giulianova, Pineto, Roseto degli Abruzzi e Silvi in provincia di Teramo”, ha concluso Castaldi.