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Il ponte sul Vomano aprirà il 26 novembre: “Si chiude un ciclo”

Il Ponte Ciclopedonale sul Vomano, fra Roseto e Pineto, verrà aperto il 26 novembre con la presentazione del Piano provinciale sulla ciclabilità e del Piano Nazionale della mobilità sostenibile approvato due settimane fa.

La Provincia chiude un ciclo. Con l’apertura del ponte ciclopedonale sul Vomano, l’ultimo sulla costa teramana, si conclude il progetto iniziato nel 1997 con il Corridoio verde adriatico, poi confluito nel programma Bike to coast della Regione Abruzzo.

La prossima partita che l’Ente vuole giocare è quella della realizzazione dei collegamenti ciclabili dalle vallate alla costa così come ipotizzate nel Piano provinciale della mobilità ciclistica. La Provincia ha già ottenuto un finanziamento per la progettazione di una delle ciclabili ipotizzate: quella del Tordino meglio nota come Teramo-Mare perché parte dal capoluogo teramano per arrivare sulla costa.

Per questo motivo all’inaugurazione del Ponte – con i due Comuni interessati, Roseto degli Abruzzi e Pineto e l’Ente finanziatore, la Regione Abruzzo – si aggiungono una serie di iniziative per inquadrare il nuovo contesto dal Piano nazionale strategico della mobilità (approvato appena tre settimane fa), ai finanziamenti del PNRR per finire al quadro disegnato dal Bike Coast & inside della Regione Abruzzo. Alla conferenza stampa intervengono i sindaci Mario Nugnes e Robert Verrocchio, il presidente Diego Di Bonaventura e il consigliere delegato Lanfranco Cardinale. Verranno illustrate le iniziative a corredo dell’apertura di un’opera che non ha solo un evidente valore aggiunto da un punto di vista turistico, che non è un “semplice” ponte in legno ma una vera e propria infrastruttura alternativa alla rete stradale molto utile anche per i collegamenti fra le comunità locali.

“Per noi è un momento davvero importante, il Ponte sul Vomano è una delle opere che abbiamo trovato incagliate, paralizzate da controversie legali e problematiche tecniche – dichiarano il presidente Diego Di Bonaventura e il consigliere delegato Lanfranco Cardinale che ha seguito la realizzazione dell’opera: “L’opera fu finanziata nel 2013 dalla giunta regionale presieduta da Gianni Chiodi. Nel 2015 la Provincia procede alla gara, nel 2016 viene appaltata alla ditta Gianforte. Ma dalla consegna dei lavori insorgono una serie di controversie con l’impresa e nel 2020 viene disposta la risoluzione contrattuale e i lavori sono appaltati alla ditta Facciolini. Poi il fermo per la pandemia, i problemi per la carenza di materiali soprattutto ferro e legno conseguente ai lockdown. Una storia, non certo esemplare ma piuttosto indicativa rispetto alla cornice nella quale si muovono le opere pubbliche, fra controversie giuridiche e una legislazione che non favorisce la realizzazione delle opere nei in tempi normali. Se inauguri nel 2017 un’opera induci i cittadini a credere che di lì a poco la vedranno realizzata. Per questo l’inanugurazione del Ponte per noi è un momento simbolico con il quale, idealmente, ci piacerebbe inaugurare anche una nuova stagione”.