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Il pannello fotovoltaico (portatile) fatto con gli scarti di lavorazione delle supercar: l’idea

Una collaborazione virtuosa e all’insegna dell’economia circolare e verde che da una parte recupera gli scarti di lavorazione della fibra di carbonio e, dall’altra, consente di avere un pannello fotovoltaico da portare sempre con sé all’occorrenza e per gli usi più svariati.

 

Con questo progetto la startup Levante con sede Milano e la società ACS (Advanced Composites Solutions), con sede a Bologna e Tortoreto (Teramo), esperta nella progettazione e nella realizzazione di componenti in materiale composito per vari settori industriali, ieri si sono aggiudicate il Premio Best Practices per l’Innovazione (categoria Greentech) promosso e organizzato da Confindustria Salerno. Un riconoscimento prestigioso, che viene assegnato da diciotto anni in Italia alle migliori tra imprese, spin off e start up. L’iniziativa promuove la cultura dell’innovazione in Italia generando un meccanismo virtuoso di contaminazione e condivisione delle progettualità tra attori diversi, offrendo una premialità aggiuntiva per i progetti svolti in collaborazione con altri soggetti.

 

Al premio concorrevano 60 progetti selezionati da Confindustria nei settori Internet of Thinghs, Digitalizzazione e Greentech. È in quest’ultima categoria che si sono candidate Levante ed ACS, offrendo una soluzione il cui contenuto tecnologico è pensato per migliorare l’ambiente.

Sara Plaga e Kim-Joar Myklebust, founder di Levante, hanno fondato la startup per semplificare l’accesso all’energia con soluzioni più efficienti, versatili ed accessibili. L’idea della startup, che oggi rientra tra le prime 50 startup in Europa per la mobilità sostenibile, è nata da un problema che sentivano in prima persona: entrambi velisti e camperisti, nei loro viaggi avvertivano il bisogno di avere accesso all’energia ovunque.

Così è nato il pannello ad origami di Levante: semplificando il design dell’energia green con un prodotto riciclato e rinnovabile, Levante ha di fatto rivoluzionato il concetto di staticità del fotovoltaico, creando un prodotto (in fase di brevettazione) da portare ovunque e utilizzare in contesti staccati dalla rete.

Con la sua tecnologia patent pending, il dispositivo è compatto, trasportabile, modulare ed estendibile grazie ad un meccanismo ispirato agli origami.

ACS, azienda operante in campo internazionale fondata sei anni fa dall’ingegnere e imprenditore Roberto Catenaro, ha invece messo a disposizione la propria tecnologia ed esperienza partendo dal recupero degli scarti di fibra di carbonio proveniente dall’industria automobilistica. Se si pensa che quasi il 40% della fibra di carbonio utilizzata per la produzione di un’unica auto da corsa viene scartata (circa 250 kg), il progetto messo in piedi dalle due aziende costituisce un’occasione unica per innescare un processo virtuoso di recupero cosiddetto “upcycling” (che letteralmente significa riciclare meglio). In questo modo, la fibra scartata viene successivamente impiegata nella produzione del pannello fotovoltaico, in particolare per le componenti della cornice, dei bracci meccanici e delle cerniere, al fine di rendere il pannello più leggero e trasportabile.

La collaborazione tra Levante e ACS – avendo come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale di entrambe le aziende – apporta dunque benefici ad entrambe le realtà coinvolte oltre che ridurre la quantità di scarti e rifiuti e di materie prime utilizzate a tutto vantaggio dell’intero processo produttivo.

Questa la dichiarazione di Sara Plaga, co-fondatrice e CEO di Levante: “Levante vuole creare energia pulita in un formato portatile, ma creare energia pulita da sola non basta. Vogliamo essere responsabili dell’impatto del prodotto che stiamo creando. La collaborazione con il nostro partner ACS ci permette di unire e ottimizzare le tecnologie presenti sul mercato e renderle più efficaci per un beneficio comune. Desideriamo ringraziare Confindustria di Salerno per questo riconoscimento che rappresenta per noi una conferma che siamo sulla giusta strada verso un mondo dove le risorse a disposizione vengono sfruttate in maniera ottimale”.

“Da sempre siamo impegnati – è il commento dell’ingegnere Roberto Catenaro, fondatore e CEO di ACS – in progetti di ricerca che vanno nella direzione di migliorare i nostri processi e le nostre tecnologie ma anche di evitare gli sprechi. Siamo davvero contenti che la partnership con Levante susciti l’interesse di osservatori privilegiati, questo ci spinge ad andare avanti con entusiasmo e maggiore determinazione”.