I carabinieri celebrano l’eroico sacrifio di Raffaele Porrani

Il 15 luglio 1943, a Gursumizza Kalavryta (Grecia), il carabiniere Raffaele Porrani immolò eroicamente la propria giovane vita nel corso di un’azione bellica.

 

Per questo fu decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: “Addetto ad una colonna mobile impegnata in azioni di controguerriglia, prendeva parte a numerosi combattimenti dimostrando eccezionale coraggio e sereno sprezzo di ogni rischio. Attaccata la colonna da preponderanti forze durante furioso combattimento protrattosi per 24 ore, fante tra i fanti, fu esempio delle più elette virtù militari. Ferito da arma da fuoco rifiutò ogni soccorso e continuò a combattere.

Esaurite le munizioni si difese a colpi di
bomba ed all’arma bianca. Catturati i resti della colonna duramente provata, per quanto consigliato di togliersi gli alamari dei carabinieri per evitare sicura rappresaglia, volle conservarli e non esitò a dichiarare la sua appartenenza all’Arma. Condannato a morte insieme al comandante della colonna, dimostrò irremovibile fierezza ed indomito coraggio, rifiutando ogni compromesso alle leggi dell’onore militare e alla completa dedizione alla Patria, alla quale sacrificò, nell’aureola del martirio, la giovane nobile vita”.

 

Il carabiniere Porrani era nato a Nereto da Alfonso e Colomba Paolini, contadini, il 19 marzo 1918, secondo di sette figli. In gioventù esercitò egli stesso il lavoro di contadino e, nonostante la durezza della vita nei campi, riuscì a conseguire la licenza elementare. Il 18 gennaio 1939 si arruolò nella Scuola Allievi di Roma ed il 31 luglio successivo, promosso Carabiniere, fu destinato alla Legione di Firenze. Allo scoppio della guerra, venne aggregato per mobilitazione alla Legione di Genova ed assegnato al II Battaglione mobilitato, con il quale il 5 dicembre 1940 partì per l’Albania, ove prese parte ai combattimenti sul fronte greco.

Alla conclusione della Campagna, nell’aprile 1941, entrò col suo reparto
in Grecia e, trattenuto alle armi, partecipò alle operazioni di controguerriglia contro formazioni ribelli nel territorio occupato. Morì a soli venticinque anni.
Alla memoria del Carabiniere Raffaele Porrani, sono intitolate le sedi dei Carabinieri del Comando Provinciale di Teramo e della Stazione di Nereto. Proprio nel cortile interno del Comando Provinciale, alle 17:30 di ieri, i Carabinieri hanno solennemente commemorato il suo sacrificio, in occasione del 79° anniversario della ricorrenza.

Nel corso della cerimonia il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, Colonnello Emanuele Pipola, unitamente a Patrizia e Angelo Porrani, nipoti dell’eroico militare, al Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e al rappresentante del Comune di Nereto, l’Assessore Giacomo Mistichelli, ha deposto una composizione floreale davanti alla targa “In ricordo dei Carabinieri caduti per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni”, posta nel cortile interno della caserma. L’evento, che si è svolto alla presenza di una rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, si è concluso con un momento di preghiera del Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Abruzzo e Molise”, don Claudio Recchiuti.

 

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