Teramo. “Lo abbiamo scritto già un anno fa: la sicurezza non va in vacanza, e la questione della sicurezza delle scuole deve essere una priorità a tutti i livelli amministativi”. Lo ricorda l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, per tramite del suo presidente, l’Arch. Raffaele Di Marcello.
“Dopo 10 anni dalle Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC) del 2008 e tre sismi con conseguenze distruttive per gli edifici, il 2018 ha visto anche la pubblicazione delle nuove Norme Tecniche delle Costruzioni, le quali danno ancora più importanza alle verifiche sismiche sugli edifici esistenti – evidenzia il presidente dell’Ordine – Tra l’altro il Governo, il 29 dicembre 2017, ha firmato il Decreto Interministeriale concernente l’attuazione dell’art.1, comma 160 della legge n.107/2015. Tale decreto obbliga gli enti pubblici a conoscere l’indice di sicurezza sismica degli edifici scolastici, al fine di richiedere ed ottenere finanziamenti statali per l’esecuzione di qualsiasi intervento sugli edifici: dal miglioramento energetico al miglioramento sismico”
“È quindi importante effettuare, dove ancora non fatto, le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici strategici, scuole in primis, e di conseguenza procedere alla messa in sicurezza, anche tramite demolizione e ricostruzione o delocalizzazione, di quegli edifici che non garantiscono la salvaguardia dell’incolumità degli occupanti. La sicurezza non va in vacanza, e a settembre troveremo quasi tutte le scuole nelle stesse condizioni, per la maggior parte critiche, degli anni passati. Non solo sicurezza sismica, ma anche sicurezza antincendio, assenza di criticità strutturali e distributive, idoneità degli ambienti alle funzioni svolte, salubrità dei siti; tutti elementi che, in edifici privati, lo Stato controlla sanzionandone la mancanza, mentre per le strutture pubbliche si continua a far finta di non vedere”.
Pertanto, gli Architetti di Teramo sollecitano i Sindaci, il Presidente della Provincia, il Governatore della Regione e tutti i parlamentari del territorio “a fare, ognuno per le proprie competenze, la propria parte, anche con azioni eclatanti, onde assicurare la sicurezza degli edifici che ospitano scuole, ospedali e uffici”.