Giulianova. Nel tardo pomeriggio di ieri, il nucleo ispettivo di controllo pesca della Guardia Costiera di Giulianova ha accertato la mancata dichiarazione di cattura, lo sbarco e l’illecita immissione sul mercato nero di due esemplari di pesca spada, da parte di uno dei pescherecci della flotta che fa base nel porto Giuliese.
Pensando di non esser visto, nel pieno delle attività di sbarco del pescato, l’equipaggio del peschereccio ha furtivamente consegnato ad un uomo, avvicinatosi sottobordo con la propria auto, nascondendoli in un sacco sospetto, i due esemplari della pregiata specie catturata illegalmente; specie che, si ricorda, è sottoposta a particolare tutela da normative comunitarie.
La macchina, ripartita con il carico vietato a gran velocità verso l’uscita del porto, è stata prima intercettata e poi fermata da una seconda pattuglia di militari del Comando giuliese che hanno rinvenuto i due esemplari di pesca spada. Dagli accertamenti, gli stessi,del peso di 9 kg ciascuno, sono risultati essere sottomisura, e pertanto pescati in piena età riproduttiva, circostanza che aggrava ulteriormente il comportamento illecito accertato.
È scattata così,oltre al sequestro del prodotto ittico, poi donato ad un ente caritatevole, l’elevazione delle previste sanzioni a carico del peschereccio, per un ammontare complessivo di 3.500 euro e l’assegnazione accessoria di 8 punti sulla licenza, circostanza che, al ripetersi di comportamenti analoghi, può portare prima alla sospensione e poi anche alla revoca della licenza di pesca.
Anche al vettore la Guardia Costiera ha elevato una sanzione di 700,00 euro contestandogli il trasporto di esemplari di pesca sottomisura.
“L’attività di controllo sulla filiera della pesca – afferma Claudio Bernetti, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – al pari di quella di polizia ambientale e di vigilanza sulla sicurezza della balneazione, non si fermerà, al fine di garantire una necessaria cornice di legalità alle attività produttive della costa. Nessuna tolleranza per chi, come in questo caso, viola la legge in spregio degli onesti operatori del settore e, soprattutto, a danno della risorsa ittica, che si vede privata illegalmente di esemplari nel pieno dell’età riproduttiva”.