Giulianova. Sono due i titolari di stabilimenti balneari di Giulianova segnalati all’Autorità Giudiziaria a conclusione dell’attività ispettiva demaniale condotta dagli ispettori della Guardia Costiera giuliese e dell’Agenzia del Demanio di Pescara, con il supporto degli uffici tecnici comunali.
La segnalazione è scattata per l’accertamento a cura degli ispettori di complessivi 500mq di superfici demaniali per le quali si è configurata l’abusiva occupazione e la realizzazione di innovazioni non autorizzate. Nello specifico, è stata accertata la posa in opera di superfici interamente pavimentate non contemplate nei titoli concessori in loro possesso, e in un altro caso la realizzazione di coperture strutturate su un’area che, viceversa, era prevista essere totalmente scoperta, impiegata così in modalità difformi da quella assentite.
La predetta attività conclude, di fatto, il ciclo ispettivo condotto da Guardia Costiera e Agenzia del Demanio nell’anno 2019 lungo l’intera costa teramana, nell’ambito del quale sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 26 concessionari, a carico dei quali sono stati contestati abusi su aree complessivamente quantificate in 5.000 mq di pubblico demanio marittimo.
Nel contempo, il piano di controlli è già ripartito per l’anno in corso, con la finalità di garantire, senza stagionalità, il rispetto delle norme che regolamentano l’utilizzo del pubblico demanio marittimo, in favore di una necessaria cornice di legalità.
“L’efficacia dell’attività di controllo sul pubblico demanio marittimo – afferma Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria di porto di Giulianova che sovrintende l’intera costa teramana – trova massima espressione nella collaborazione sinergica tra Guardia Costiera, Agenzia del Demanio e Amministrazioni comunali. Il contrasto agli abusi demaniali assume carattere prioritario e strategico perché rappresenta in primo luogo una forma di tutela degli operatori onesti del settore, garantendo nel contempo la corresponsione di canoni rispondenti agli effettivi benefici che i concessionari traggono dall’utilizzo di aree pubbliche per lo svolgimento delle proprie attività ricettive”.