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Giulianova, Mariani prende posizione sul centro per la cura dell’Alzheimer

Mariani attacca sulla chiusura del Centro per la cura dell’Alzheimer a Giulianova: “mentre decidono con calma cosa intendono fare della struttura e discutono di legge elettorale 40 dipendenti rischiano di andare a casa dopo l’eccellente servizio svolto durante la pandemia”

“Finito il periodo elettorale che ha paralizzato per diversi mesi la Regione Abruzzo, il Presidente Marsilio e l’Assessore alla Sanità Verì ci dicano finalmente cosa intendono fare del Centro per la cura dell’Alzheimer che sarebbe dovuto nascere presso la struttura di bivio Bellocchio a Giulianova”. A chiederlo è il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani che dai banchi dell’opposizione in Consiglio Regionale torna a chiedere maggiore attenzione per la sanità teramana, sempre più marginalizzata e svilita dal centrodestra di governo.

“E’ sotto gli occhi di tutti l’eccellente lavoro svolto, nei lunghi e difficili mesi della pandemia, dal personale impegnato nel centro “riconvertito” in struttura Covid per i degenti in via di guarigione: queste professionalità acquisite non vanno disperse e, anzi, andrebbero assolutamente premiate e salvaguardate – insiste Mariani – nelle scorse settimane ho avuto un confronto con i sindacati di categoria con l’obiettivo di trovare delle formule che consentano il mantenimento del personale presso le cooperative anche in caso di apertura del Centro per la cura dell’Alzheimer. Tuttavia, ad oggi, la Regione Abruzzo ancora non dice se e quando questa struttura aprirà, magari anche allargando il ventaglio delle prestazioni offerte verso analoghe patologie croniche e differenti tipologie di demenze, così da poter avere una platea più ampia di pazienti e rendere l’apertura di questo Centro maggiormente sostenibile per le casse pubbliche”.

“Non è possibile che dopo aver atteso tanti anni, con gare espletate, investimenti fatti per oltre 2 milioni di euro e una struttura completata e inaugurata in pompa magna questa rimanga chiusa, nel totale disinteresse dei vertici della Regione e della Asl di Teramo, per giunta con oltre 40 dipendenti che andranno a casa dalla mattina alla sera” conclude il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale.