Giulianova. Hai un’ idea, un’intuizione, un progetto ma non hai le risorse economiche per realizzarlo? Se sei donna, a partire da oggi, puoi finalmente metterlo nero su bianco e puntare a realizzarlo.
Lo fa sapere l’Ufficio Europa del Comune di Giulianova, inaugurato solo due giorni fa. Sara Di Giuseppe, esperta in progettazione europea e responsabile del servizio, spiega sostanzialmente di cosa si tratta e conferma che allo sportello dell’ Ufficio Europa sono disponibili tutte le spiegazioni, le informazioni e i chiarimenti necessari. Non c’è più bisogno, insomma, di annaspare nel web o di cercare tra le proprie conoscenze un parere informato. Al piano terra del comune, c’ è lo sportello utile, aperto tutti i martedì e giovedì dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 18.
” Da questo mese – precisa Sara Di Giuseppe – le donne che vogliano rafforzare attività imprenditoriali esistenti o avviarne di nuove, potranno richiedere contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati fino al 90 % del progetto, ad Invitalia, per conto del Ministero dello Sviluppo economico. Non è previsto, per le richiedenti, alcun limite d’età. Il fondo mette a disposizione ben 200 milioni di euro per la realizzazione o il consolidamento di imprese femminili da realizzare in 24 mesi. Per l’avvio di nuove imprese o per il sostegno di aziende con meno di 12 mesi di vita, si potrà procedere a partire da oggi con la compilazione delle domande, che potranno essere presentate dal 19 di maggio. Per il consolidamento di imprese femminili costituite da più di 12 mesi, invece, si dovrà attendere fino al 24 maggio per la compilazione della domanda, da inoltrare, in questo caso, dopo il 7 giugno. I settori a cui è destinato il programma di investimento sono: industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, turismo, commercio, fornitura di servizi o consulenze.
Come si vede, l’Ufficio Europa non nasce solo per intercettare bandi e fondi di Bruxelles a favore degli enti pubblici locali, ma anche per affiancare singoli e società nella realizzazione dei loro progetti, inserendo nel mondo del lavoro cittadini, in questo caso donne, che un’occupazione, se non l’hanno, sono in grado di inventarla”, conclude.