Giornata di mobilitazione per la Palestina: iniziativa anche a Teramo

Anche Teramo si mobilita per esprimere preoccupazione, indignazione e rabbia per quanto sta avvenendo in Palestina, dove, una serie di atti politicamente gravi, tra cui ricordiamo soltanto l’evacuazione delle famiglie palestinesi da Sheik Jarrah, da case di loro proprietà, costruite dall’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi) per i profughi, ha generato una crescente spirale di violenza fino ad arrivare all’intervento militare di Israele che, di fatto, rappresenta un ennesimo atto contro un popolo a cui, dal 1948 ad oggi, è stata sottratto con violenza il diritto di abitare, attraversare e governare la propria terra.

 

L’evacuazione delle famiglie palestinesi da Sheik Jarrah ha il tono ed i modi della pulizia etnica, mostra chiaramente l’intento discriminatorio di Israele ed ha il solo risultato di alimentare un clima di violenza e odio all’interno delle due comunità piuttosto che procedere alla costruzione di percorsi di pace e di perseguire quella forse possibile convivenza a cui si oppongono, come un manifesto, le azioni israeliane che, passando per l’evacuazione, l’esproprio e la costituzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme est, ne vanificano ogni tentativo.

 

Associazioni, forze politiche teramane e cittadini comuni, in un ampio fronte di dissenso, raccolgono l’appello della Comunità Palestinese in Italia ed organizzano un presidio per domenica 23 maggio alle ore 18:30 a Teramo, in Piazza Martiri per la Libertà per chiedere che cessi immediatamente il massacro del popolo palestinese, l’espansione coloniale israeliana, l’occupazione illegale della Palestina e per affermare, soprattutto, la necessità di interventi del Governo italiano, della Comunità internazionale e dell’ONU, per la promozione di forti azioni diplomatiche di pace e di rispetto del diritto internazionale che portino alla rimozione delle cause della violenza e al riconoscimento dello Stato palestinese come misura necessaria per l’avvio di relazioni paritetiche tra i due Stati.

 

 

 

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