Così l’amministrazione comunale di Teramo, dopo che la Regione, nella tarda mattinata di oggi, ha comunicato agli uffici l’avvio del procedimento di nomina di un commissario ad acta per la realizzazione dell’intervento.
“Dopo la diffida, gli uffici comunali hanno inviato alla Regione ben tre distinte note con cui si illustrava l’evoluzione dell’iter procedurale, condiviso anche per le vie brevi con i funzionari regionali – prosegue l’amministrazione – l’unico problema era rappresentato dalla mancata disponibilità di una ditta, proprietaria di alcuni appezzamenti di terreno sui quali era stata progettata la realizzazione di alcune opere drenanti, a raggiungere un accordo bonario. Per questo motivo, anche a fronte del fatto che la ditta avrebbe realizzato alcuni anni orsono sistemi drenanti simili a quelli in progetto, come illustrato alla Regione è stato operato uno stralcio e l’amministrazione è pronta a partire con la gara d’appalto”.
Da qui la richiesta alla Regione di ritirare il procedimento di nomina di un commissario ad acta.
“Il Comune non è mai stato inadempiente e, al contrario, ha proceduto a tutte le attività di sua competenza, con l’obiettivo di sanare una situazione che si protraeva da troppi lustri – conclude l’amministrazione – il confronto costruttivo con i proprietari dei terreni interessati, che ha portato agli accordi bonari, andava proprio nella direzione di tutelare tutti, contemperando gli interessi pubblici con quelli privati. Ci auguriamo, dunque, che la decisione della Regione non sia motivata da questioni meramente politiche e che, alla luce della costante e fattiva collaborazione e della comunicazione tempestiva da parte di questa amministrazione di tutte le attività messe in campo, l’ente regionale ritiri il provvedimento di nomina del commissario, che servirebbe esclusivamente a ritardare l’avvio della gara e dei conseguenti lavori, e riavvi un proficuo confronto istituzionale”.