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Edilizia in provincia di Teramo: il Covid causa una frenata ma le prospettive per il 2021 sono incoraggianti

E’ un settore che segna nuovamente il passo dopo tre anni di crescita costante, quello dell’edilizia della provincia di Teramo, che emerge dalla bilateralità 2020, ma tale frenata è certamente stata causata dal “look down” che ha paralizzato il settore nei mesi di marzo, aprile e maggio e ha rallentato nei mesi di giugno e luglio 2020.

 

 

La sospensione forzata, che ha riguardato il 93% dei cantieri edili nel periodo 17 marzo-4 maggio, ha di fatto bloccato le crescita, seppur lenta, del settore delle costruzioni della provincia di Teramo.

A giugno, la proiezione dei dati su base annua, vedeva il crollo delle ore lavorate e della massa salari del 19%, ed una leggera diminuzione per lavoratori ed imprese salvaguardate dall’utilizzo della cassa integrazione Covid.

Il settore ha reagito prontamente, facendo leva sul suo dinamismo e sulla capacità di autorigenerarsi; infatti:

le imprese edili hanno avuto una leggera diminuzione, strutturalmente dovuta alla loro dimensione, dato che l’85% delle imprese ha meno di 5 dipendenti

– la massa salari e le ore lavorative sono diminuite del 9%, recuperando quindi oltre il 10% di perdita prevista

– i lavoratori sono cresciuti di quasi 200 unità in quanto c’era la necessità di recuperare il tempo perduto.

 

Le dinamiche. In primis i lavoratori edili che hanno coraggiosamente sopportato, per via della cassa integrazione e della mancata anticipazione della stessa da parte delle aziende, la mancanza di liquidità causata dal dimezzamento del salario e dal pagamento ritardato dell’INPS.

 

Le Casse Edili che, tramite accordi fra sindacati dei lavoratori e associazioni delle imprese edili, hanno sostenuto il settore iniettando forti liquidità nelle tasche di imprese e lavoratori, sospendendo e rateizzando i contributi delle imprese e anticipando ai lavoratori ad aprile e a maggio i pagamenti di giugno.

Le imprese edili che hanno sopportato i costi fissi del periodo di sospensione e tutti i costi aggiuntivi della riorganizzazione della sicurezza in cantiere riferita all’emergenza pandemica.

 

Buone sono le prospettive per il 2021, a patto che la burocrazia pubblica, lenta e macchinosa, che finora ha ingessato l’avvio dei lavori pubblici”, commenta Giancarlo De Sanctis, della Filca Cisl, “dia una nuova sferzata al settore sui tre filoni principali: ricostruzione post sisma, superbonus 110% e decreto semplificazioni sui lavori urgenti e di importanza strategica.

Abbiamo risorse per opere pubbliche post sisma 2016/2017 per 260 milioni: finora sono stati aperti solo 4 piccoli cantieri di edilizia religiosa mentre nulla si vede sulle altre opere pubbliche e soprattutto sulle scuole.

A questi si aggiungono altri fondi regionali e statali fra cui 15 milioni per la manutenzione delle strade, 33 milioni per le scuole, 30 milioni dal masterplan, 16 milioni per le periferie e 5 milioni per il dissesto idrogeologico, per un totale di oltre 150 milioni di € di risorse pubbliche delle quali ancora non si vede un cantiere aperto.

Grande aspettativa, anche in provincia di Teramo, si ha sull’impatto del “superbonus 110%” e del decreto semplificazioni relativamente alla sburocratizzazione delle gare per gli appalti pubblici.

Una enorme mole di risorse che potrebbero finalmente diventare cantieri e rilanciare un settore da sempre trainante per la nostra economia.

 

L’obiettivo è quello di garantire una edilizia legale e sicura e di trasformare tutte le risorse che lo Stato metterà a disposizione, in economia reale per il territorio; non governare questi processi equivarrebbe a far finire tali risorse nel sommerso, ad alimentare fenomeni di illegalità e corruzione e ad incrementare la necessità di impostare azioni repressive che bloccheranno a metà i cantieri”.

 

Cassa Edile Cassa Edile Edilcassa

Teramo

Edilcassa

Teramo

2020/2019

Variazione

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Variazione

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Variazione

Anno

2019

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2020

Anno

2019

Anno

2020

Cassa Edile Edilcassa

Teramo

Cassa Edile Edilcassa

Teramo

LAVORATORI n. 3024 3171 1769 1815 147 46 4,86 % 2,60 %
IMPRESE n. 628 594 323 328 -34 5 -5,41 % 1,55 %
MASSA SALARI €. 28.228.714 25.411.823 16.624.791 15.120.075 -2.816.891 -1.504.716 -9,98 % -9,05 %
ORE LAVORATE n. 2.644.414 2.355.187 1.953.276 2.055.193 -289.227 101.917 -10,94 % 5,22 %