I Comuni di Pineto, Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi, insieme all’Area Marina Protetta, hanno già espresso il proprio parere negativo in sede di conferenza di servizi a suo tempo tenutasi.
“Con forte amarezza – esordisce il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio – vengo a conoscenza che le attività di scarico possono procedere regolarmente, come se la contrarietà formalmente manifestata non avesse alcun peso o comunque non avesse suscitato una benché minima riflessione da parte dell’organo che ha concesso l’autorizzazione. Tra l’altro la stessa autorizzazione è stata rilasciata senza attivare una procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, da subito richiesta dall’AMP, proprio perché il parco marino è classificato Sito di Interesse Comunitario”.
“In queste ore – continua il Sindaco – stiamo valutando azioni legali utili al blocco dello scarico in mare. Una decisione giudiziaria a noi favorevole comporterebbe, tra l’altro, la spiacevole conseguenza della perdita del finanziamento per il Comune di Ortona, città che comunque necessita della sistemazione del porto. Nel contempo – conclude Verrocchio – chiederemo un incontro con la Regione e proseguirà il dialogo con gli altri Enti coinvolti, ovviamente a partire dall’Area Marina Protetta.”
“L’Area Marina Protetta – dichiara Leone Cantarini presidente del Consorzio di Gestione dell’AMP Torre del Cerrano – sin dal primo momento, ossia da luglio 2017, si è attivata per produrre tutti gli elementi a convincimento che quel lavoro non doveva farsi. Pertanto, porterà avanti, con tutti i Comuni interessati, ogni azione tesa ad evitare il deposito.”
“Come primo passo – conclude Cantarini – chiederemo un incontro con la Regione per eseguire ulteriori approfondimenti scientifici e per valutare possibili soluzioni alternative che evitino lo scarico in mare, quindi da subito sarà richiesto l’annullamento dell’autorizzazione in regime di autotutela.”