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Crognaleto, la denuncia: “Fuochi d’artificio in pieno Parco nazionale, andiamo in procura” FOTO

“Lo scorso 17 agosto, mentre il teramano e il resto d’Abruzzo erano in piena emergenza incendi, a Tottea (comune di Crognaleto) in pieno Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, andavano in scena fuochi artificiali, nonostante un secco e inequivocabile parere negativo espresso dall’Ente parco”.

A dirlo la Stazione Ornitologia Abruzzese.

“Quando abbiamo visto le foto su fb non volevamo crederci e abbiamo telefonato a diversi enti per sincerarci dell’accaduto. Tutto vero. Le cronache riportano di numerosi incendi provocati dai fuochi artificiali ed è incredibile che nel pieno di una stagione siccitosa si creino anche solo situazioni di rischio per divertimento. I fuochi creano un fortissimo disturbo alla fauna selvatica portando gli animali fino alla morte in diversi casi. Ci sono emissioni di sostanze inquinanti pericolose. Figurarsi se tale attività può avvenire all’interno di un parco nazionale che deve proteggere boschi e animali di interesse comunitario. Si è discusso molto del concerto della Nannini e poi si spara a più non posso in aree delicatissime, quando tutte le forze sono impegnate a spegnere incendi? Di gravità inaudita il fatto che tutto ciò sia appunto avvenuto in dispregio del diniego espresso dal Parco il 10 agosto. L’ente, diligentemente, pur non avendo ricevuto neanche l’obbligatoria richiesta di autorizzazione, aveva espresso parere negativo preventivo, sottolineando che tale iniziativa non fosse neanche autorizzabile in generale anche in considerazione delle condizioni climatiche e di emergenza”.

Ed ancora: “Infine è deprimente che le autorità preposte alla sorveglianza non siano riuscite, con un preavviso di giorni, a evitare lo svolgersi dell’evento. Se questi sono i presupposti, con una manifestazione annunciata e vietata che si realizza comunque, come fare realmente la prevenzione per gli incendi? Pertanto abbiamo depositato un esposto in procura a Teramo e a diversi altri enti compresi il Ministero della Transizione Ecologica e la Prefettura, chiedendo di valutare quanto accaduto, soprattutto in presenza di una violazione palese di un diniego rilasciato per tempo dall’Ente Parco”.