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Cronaca Teramo

Covid19, modificata la norma sulla cassa integrazione che rischiava di creare nuovi esodati

Teramo. Scongiurata l’eventualità di produrre, in una situazione di emergenza, nuovi esodati. Negli ammortizzatori sociali introdotti per la gestione dell’emergenza Covid19, verranno ricompresi tutti i lavoratori assunti fino allo scorso 17 marzo.

 

A darne comunicazione a livello territoriale è Marco Boccanera, segretario della Fim Cisl.

“Su pressione delle parti sociali CGIL,CISL e UIL. nazionali”, scrive il sindacalista, “finalmente è stata corretta quella “stortura”, riportata nell’Art. 19 del DL 17 marzo 2020 ove era previsto che potessero rientrare

negli ammortizzatori sociali tutti i lavoratori in forza dal 23 febbraio 2020, escludendo di fatto tutti gli assunti dal 24 in poi. Ebbene, è stata modificata estendendo la tutela anche alle lavoratrici e lavoratori assunti sino al 17 marzo.

Come FIM-CISL Teramo, siamo stati i primi a denunciare questo obbrobrio già 3 giorni dopo l’uscita del Decreto, accendendo i riflettori sulla nostra Provincia ed esternando preoccupazione causa effetto, che avrebbe avuto su almeno un centinaio di maestranze che sarebbero state risucchiate in questo vortice rendendoli “nuovi esodati”.

Mano a mano, in questi giorni, le lavoratrici e i lavoratori coinvolti tendevano a crescere sempre di più, sia in Provincia di Teramo che in tutta Italia. In particolar modo i 50 “poveri Cristi” della triste vicenda ATR beffati 2 volte, sia per non aver ricevuto 4 mensilità, sia perché ricollocati in altre aziende dopo il 23 Febbraio e quindi rimasti senza ammortizzatore sociale”.

“E’ una piccola goccia nel mare del “fare” ma che comunque restituiscono un margine di giustizia sociale e di dignità a molte Persone che potranno contare su di un piccolo sostegno in questa grave emergenza”, prosegue la nota.

I prossimi step. “Ora bisogna risolvere tanti e tanti altri problemi che minacciano l’orizzonte economico di chi lavora: in primis l’accelerare l’erogazione da parte INPS per tutte quelle aziende che hanno chiesto l’anticipo da parte dell’ente, che già dal mese maggio, se non si velocizzeranno gli accrediti, rischia di diventare un dramma sociale per molte famiglie.

Anche sul fronte “sicurezza” per quelle fabbriche aperte che hanno chiesto proroga al prefetto non bisogna abbassare la guardia ma bisogna mettere in campo tutti i controlli necessari affinché venga garantita la salute e l’incolumità di chi ogni giorno sta sulle barricate. Far ripartire l’economia teramana gradualmente, applicando tutti i protocolli alla lettera e senza sconti per chi antepone il profitto alla vita umana. Nessuno ne esce da solo”.