Se non ci saranno intoppi lo screening di massa sulla provincia di Teramo partirà tra giovedì e venerdì. Ad annunciarlo, questa mattina, il manager della Asl Maurizio Di Giosia in una conferenza stampa congiunta con il dirigente della protezione civile regionale Silvio Liberatore, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il presidente della provincia Diego Di Bonaventura e i rappresentanti dei vari ordini delle professioni sanitarie.
Al momento sono disponibili 25mila tamponi, con il residuo di quelli dell’Aquila si dovrebbe arrivare a 40mila. Ma già nei prossimi giorni il numero è destinato ad aumentare. La Protezione civile ha infatti da giorni le procedure per l’acquisto di ulteriori test per un milione di euro. L’obiettivo, vista la scarsa partecipazione registrata nella provincia aquilana, ferma intorno al 30 per cento, è di arrivare a sottoporre a screening almeno tra il40 e il 60 per cento della popolazione (dalla quale vanno esclusi i bambini sotto i sei anni, i già positivi al Covid e quelle categorie già sottoposte a tamponi periodici per questioni di lavoro), per un totale di 150-160mila tamponi.
“Per quanto concerne il quando e il come inizieremo con i tamponi residuati all’Aquila, circa 30-40mila – ha spiegato il direttore della Asl Maurizio Di Giosia – e fondamentale sarà la sinergia tra la Protezione civile, la Asl e i sindaci, con i quali stiamo mettendo a punto la macchina organizzativa”. Rispetto a quanto fatto all’Aquila su Teramo insieme allo screening si vorrebbe riuscire a realizzare anche un’indagine epidemiologica, puntando su quelle categorie più a rischio come le scuole, le forze dell’ordine, chi lavora a contatto con il pubblico. In questi giorni intanto partirà una campagna a tappeto di sensibilizzazione, perché per la riuscita dello screening di massa e per renderlo efficace nella limitazione dei contagi è la partecipazione della cittadinanza.
“In provincia dell’Aquila ad oggi con questi test abbiamo trovato 282 positivi asintomatici – ha detto Liberatore – bombe infettive che avrebbero potuto contagiare altre persone. Per questo la partecipazione di tutti è importante, per salvaguardare noi, le nostre famiglie, l’intera collettività”.