Tortoreto. E’ a casa, in quarantena volontaria, come da prassi, dopo un lungo viaggio di ritorno ricco di concitazione, vista anche la situazione che progressivamente si stava generando in Spagna, ora in piena emergenza.
Parla dalla sua casa di Tortoreto, Enrico Romagnoli, studente di 25 anni dell’Università di Teramo, impegnato fino a sabato scorso in un progetto Erasmus a Madrid.
Ora, quando la necessità impellente di rientrare a casa fa parte dei ricordi, anche se freschissimi, lo studente tortoretano, racconta la sua esperienza. “ Assieme a me sulla nave Grimaldi, “ dice Enrico Romagnoli, “ c’erano tanti italiani, tra studenti e lavoratori che volevano tornare in Italia. E quella, dopo aver sentito l’Ambasciata, era l’unica nave che faceva la spola con l’Italia prima che le cose, in fatto di rientri, sarebbe mutata”.
Una sorta di corsa contro il tempo per lasciare un Paese che, ora, forse non sembrava offrire le stesse accortezze che vengono applicate in Italia. Ma nelle ore immediatamente successive al rientro a Tortoreto, lo studente vuole soprattutto spendere parole di ringraziamento. “ Di sicuro ai marittimi della nave Grimaldi”, dice, “ che mettono a rischio la propria salute, in questa fase, per svolgere il proprio lavoro e sono stati encomiabili nel viaggio di ritorno. E lo stesso pensiero va a Francesca Vaccarelli e Giovanna Cacciatore, che lavorano all’ufficio Erasmus dell’Università di Teramo, che si sono preoccupate e mostrato grande vicinanza e sostegno durante il ritorno verso l’Italia”.