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Cronaca Teramo

Coronavirus, salgono a 68 le persone risultate positive a Teramo

Consueto bilancio social serale da parte del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto.

”Stiamo continuando, con grande difficoltà, nel tentativo quotidiano di ricostruire la reale situazione dei contagi, a causa di una comunicazione dei dati da parte della ASL ancora parziale e spesso discordante rispetto a quella fornita dalla Regione. Da domani, si spera, la situazione dovrebbe essere sistemata – ha detto – Da quanto trasmesso nella giornata odierna, risulterebbe un ulteriore incremento nel territorio del Comune di Teramo che farebbe registrare complessivamente un numero totale di casi positivi pari a 68, di cui 7 ricoverati nei presidi di Atri e Teramo e 61 in isolamento domiciliare. In merito ai 61 casi positivi in isolamento domiciliare, come per i cittadini in sorveglianza attiva, la situazione è sotto controllo sulla base del monitoraggio quotidiano svolto meritoriamente dal servizio di prevenzione della ASL. Restiamo in attesa degli esiti dei ulteriori tamponi effettuati o da effettuare al personale sanitario, che ringraziamo ancora con tutto il cuore, e quindi per qualche giorno potremmo avere ulteriori incrementi di casi positivi acclarati”.

E ancora: “Da alcune informazioni acquisite in data odierna, il numero degli appartenenti al personale sanitario risultati al momento positivi risulterebbe pari a 48, derivanti in particolar modo dalla estensione dei tamponi che avevamo chiesto dopo le note vicende del Mazzini. Tale dato è ovviamente in evoluzione e speriamo che possa essere arginato il più possibile. Ai medici, infermieri e sanitari tutti l’ennesimo forte abbraccio e il profondo ringraziamento di tutta la nostra comunità. E continueremo con forza la connessa azione di difesa della vocazione multispecialistica dell’Ospedale Mazzini di Teramo che va preservato quale Presidio provinciale di riferimento HUB a garanzia delle patologie maggiori, urgenti o emergenti, che si verificano contestualmente in questa fase di emergenza per la pandemia in corso”.

Inoltre “abbiamo definito in tempo di record i criteri per l’attuazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha stanziato in via emergenziale importanti risorse per le famiglie che si sono trovate, in questa fase a causa dell’impatto negativo delle misure per il contenimento del contagio da Covid-19, in una condizione di difficoltà economica e sociale straordinaria tale da non poter provvedere a bisogni primari come l’acquisito di generi alimentari di prima necessità. Quella adottata dal Governo, con lo stanziamento complessivo di 400 milioni di euro, è una misura che avevamo chiesto come Anci Abruzzo e che va valutata per la sua finalità prevalente che è quella di rispondere, nell’immediato, a esigenze essenziali e temporanee di tanti nuclei familiari improvvisamente trovatisi in uno stato di bisogno per le prossime settimane, non già certo quella di dare una risposta economica strutturale al reddito. Al Comune di Teramo, sulla base del riparto spettano 324 mila euro, che distribuiremo in due tranches, la prima da 200 mila e la seconda per la parte restante. In tale fondo potranno confluire tutte le donazioni pubbliche e private aventi la stessa formidabile finalità solidale che caratterizza la misura adottata dal Governo. Solidarietà alimentare. Questo è il termine esatto, Non si tratta infatti di una beneficenza, o come qualcuno strumentalmente l’ha definita di elemosina, ma di una importante espressione di solidarietà di cui la comunità si fa carico in favore di nuclei familiari che sono stati maggiormante colpiti dalla pandemia anche in termini economici. È una risposta ad un nuovo e imprevisto disagio sociale che comincia a preoccupare e che ha una platea completamente diversa a quella normalmente già conosciuta dai servizi sociali dei comuni. Non a caso, hanno la priorità alla percezione dei buoni spesa i nuclei che non percepiscono altre forme di sostegno sociale pubblico. Lo strumento fondamentale su cui si regge la misura, per accelerare e semplificare, sarà l’autocertificazione, con cui ciascun richiedente dichiarerà le motivazioni legate all’emergenza che hanno determinato l’eccezionale e temporaneo stato di bisogno e che giustificano la percezione del buono spesa, con la conseguente assunzione di responsabilità: una responsabilità, lo voglio dire con forza, che in questo caso non è solo e non è tanto giuridica ma soprattutto morale, nei confronti di una comunità, come la nostra, che, sono certo, si dimostrerà ancora una volta esemplare nel dimostrare il proprio senso di solidarietà non lasciando nessuno indietro e solo”.