Dopo la situazione di contagio verificatasi nel reparto di Oncologia del Mazzini di Teramo, il sindaco e presidente Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, sottolinea la necessità immediata di preservare gli ospedali ed il personale sanitario.
“Quanto si sta verificando in queste ore nei presidi ospedalieri della nostra Provincia, anche alla luce della gravissima situazione emersa nel reparto di Oncologia dell’Ospedale Mazzini, è inammissibile: il personale sanitario non è carne da macello, sono uomini e donne eroi di questo tempo ma non angeli votati al martirio; sono soldati in trincea, in questa guerra invisibile e senza armi: preservare loro significa preservare la sanità pubblica e con essa tutti noi cittadini. Non è possibile andare avanti come fatto fin ora, con pochissimi tamponi, effettuati spesso in modo estemporaneo, i cui esiti si vengono a sapere con giorni di ritardo, con personale costretto a continuare ad erogare prestazioni senza sapere prima di tutto il proprio stato di salute”.
E ancora: “Meglio tutelare la salute di eventuali operatori positivi, o comunque eccessivamente esposti, mettendo gli stessi in quarantena o in assistenza domiciliare, piuttosto che esporre i presidi ospedalieri a diventare potenziali e pericolosissimi focolai. Ne va della salute di tutti, da ciò dipende l’esito della sfida epocale che stiamo affrontando. Lo vogliamo dire formalmente con chiarezza e determinazione: la soluzione deve essere quella di tamponi a tutto il personale che in questi giorni ha lavorato negli ospedali: medici, infermieri, OSS, addetti alle pulizie, a chiunque operi a vario titolo nelle strutture ospedaliere, con priorità ovviamente a tutti coloro che sono stati più esposti e a contatto con i pazienti e i colleghi risultati affetti da COVID-19. Il rischio è che troppo personale sanitario risulti positivo? Il nostro dovere è tutelare tutti noi, a cominciare da chi può essere più esposto. Meglio un personale ridotto ma sano, che un personale a pieno organico ma malato”.
D’Alberto ringrazia poi “l’IZS, per il lavoro encomiabile che sta portando avanti, oltre che per aver dimostrato ancora una volta la straordinaria eccellenza di tutto il suo personale, si occuperà in maniera prioritaria di elaborare i risultati di tali tamponi, nel tempo più breve possibile. Questo al fine di individuare eventuali casi e procedere immediatamente alla sanificazione degli ambienti degli ospedali interessati. Gli ospedali oggi rappresentano la prima frontiera di questa guerra: non possiamo permetterci di perderla, dobbiamo fare l’impossibile per difenderla.
Allo stesso modo, ritengo indispensabile, finché siamo ancora in tempo, procedere con cerchi concentrici a fare tamponi al maggior numero possibile di cittadini, partendo dai casi sintomatici ed allargandosi a famigliari, amici, vicinato. Solo andando a scovare tutti i casi positivi, compresi gli asintomatici, riusciremo a contenere davvero questa pandemia. Per fare questo è necessario un intervento diretto, forte, della Regione e della ASL di Teramo, se serve anche nominando un consulente scientifico che possa guidare e dirigere “sul piano sanitario” questa fase emergenziale”.