Teramo. Il Presidente di ANCI Abruzzo Gianguido D’Alberto e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Teramo Ilaria De Sanctis, hanno inviato al presidente nazionale dell’ANCI Antonio Decaro, una lettera che ha come oggetto quella che viene definita “un’emergenza imminente”, un “delicatissimo tema”. Il Presidente regionale ANCI e l’assessore indicano con precisione i destinatari della loro preoccupazione: “tutte quelle persone e, quindi, famiglie, che finora basavano il proprio sostentamento sui proventi di lavori saltuari, o che, pur avendo un lavoro continuativo, riuscivano ad arrivare a fine mese grazie ad uno stipendio minimo, senza avere quindi la possibilità di mettere alcun risparmio da parte. Ma anche a quelle persone che, per necessità, vivono la dimensione avvilente e umiliante del lavoro nero e che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali”.
L’appello viene inquadrato nella situazione che stiamo vivendo: “L’emergenza sanitaria ha, purtroppo, tante sfaccettature: non è limitata all’esperienza drammatica della malattia, ma sottopone le famiglie a ben altre prove di resistenza. Le misure a sostegno dei lavoratori sono tutte indirizzate a categorie ben determinate: dagli imprenditori alle partite Iva passando per gli operatori commerciali, ma non tengono nella giusta considerazione quella zona d’ombra che in Italia pure esiste e che, mai come in questi giorni complessi e delicatissimi, sta soffrendo”.
“I nuovi poveri” così D’Alberto e De Sanctis definiscono tutti coloro per i quali chiedono l’intervento concreto del Presidente nazionale ANCI, manifestando nell’espressione il rischio che la situazione fa correre: “vedere peggiorare, in modo ancora più drammatico, uno stato di fragilità e di bisogno che già esisteva”. Per questo, sostengono ancora gli amministratori teramani “Troviamo il modo di far sentire la loro voce”.
Il ruolo dei Comuni, come referenti centrali e primari delle attese dei cittadini, spinge i due amministratori al dovere di “dare risposte concrete alle famiglie che già oggi non riescono a comprare generi alimentari di prima necessità”. Per questo, l’accorato appello: “Presidente, dobbiamo agire insieme e velocemente, perché il Governo metta in campo tutte le misure ordinarie e straordinarie per arginare questa situazione drammatica. Lo deve fare già in queste ore: domani sarà troppo tardi”.