Il coordinamento comitato quartieri di Teramo, presieduto da Domenico Bucciarelli, interviene sui contagi al Mazzini di Teramo.
“Dopo i reparti di oncologia e di medicina, anche la neurologia dell’ospedale Mazzini è stata chiusa, perché contaminata. E’ una notizia veramente sconvolgente. A questo punto i cittadini hanno il terrore di essere ospedalizzati; si è creata una psicosi che sta allontanando i cittadini dalla struttura pubblica teramana, con gravi rischi per la salute. A questo punto una domanda sorge spontanea: com’è possibile che a piu’ di quaranta giorni dal primo decreto sul Coronavirus, le Direzioni Asl regionali e provinciali di Teramo abbiano solamente da qualche giorno effettuato tamponi per il personale medico ed infermieristico, mentre ancora non lo hanno predisposto per i malati dei singoli reparti”.
E ancora: “E’ una disattenzione che ha generato un focolaio nello stesso nosocomio di una certa rilevanza, a cui non è semplice dare adesso soluzioni, in quanto si ritiene che i contati siano stati numerosi e ripetuti. Un’altra domanda bisogna porsi: come e’ possibile che nelle Dirigenze delle Asl non vi sia nessuna testa pensante, in grado di anticipare gli eventi prima che questi si trasformino in dramma. C’è da ritenere che siano stati sottovalutati i protocolli ospedalieri in essere e ciò costituisce delle gravi omissioni – prosegue – Lo scrivente Coordinamento non da oggi si lamenta per come è stata affrontata la problematica del nuovo ospedale da parte della Direzione provinciale Asl e per questo avevamo ritenuto, in epoca insospettabile, che la stessa non fosse in grado di assolvere agli importanti compiti a cui è stata delegata. Vogliamo ricordare che un mese fa abbiamo richiesto con una nota il Commissariamento della direzione Asl provinciale, in linea con il sindaco D’Alberto che, dall’alto delle sue prerogative, aveva manifestato la stessa determinazione. La nostra richiesta, come quelle dei sindaci di altri comuni della provincia, è stata disattesa”.
E conclude Bucciarelli: “Noi però non ci arrendiamo sino a quando non raggiungeremo, insieme con altri Comitati di quartiere e frazioni, lo scopo per cui esistiamo e ci battiamo, ossia il privilegio della salute pubblica rispetto alle altre aspettative. Degli eventi drammatici, determinatisi nel Mazzini, riteniamo che sarà la magistratura inquirente ad accertare le possibili responsabilità e le omissioni. Noi per le funzioni a cui siamo delegati, saremo vigili affinché il bene “salute” sia salvaguardato”.