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Comunione negata a bambino autistico di Silvi: il caso

Domenica scorsa, nella chiesa dell’Assunta a Silvi, quaranta bambini hanno fatto la prima Comunione tranne uno: un bambino autistico che, per ricevere il sacramento, è stato costretto a spostarsi in un’altra chiesa.

Secondo le ricostruzioni dei genitori, infatti, il bambino sarebbe stato un po’ irrequieto durante le prove della cerimonia e per questo il parroco avrebbe proposto loro un rito a parte solo per il bambino. I genitori hanno rifiutato e così si sono rivolti ad un altro prete.

Il caso, che prima ha indignato la comunità e poi è rimbalzato sui social, oggi dovrebbe approdare anche in tv, a La vita in diretta.

Dal parroco dell’Assunta sarebbero poi arrivate delle scuse, mentre il vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi ha invitato i genitori all’udienza che la Diocesi teramana avrà con Papa Francesco a giugno.

La Curia, al quotidiano Il Messaggero, ha fatto sapere che ci sarebbe stata un’incomprensione tra i genitori (che hanno perdonato) e il parroco.

Carrozzine determinate: “nessuno mistifichi la realtà parlando di incomprensione”

L’associazione Carrozzine Determinate appoggia e sostiene le scelte dei genitori di M. che, con il loro coraggio, hanno deciso di non tacere l’episodio verificatosi in occasione della Prima comunione e di dar voce al diritto all’inclusione del loro bambino e di tutti gli altri che potrebbero trovarsi nella stessa situazione.

“Il fatto accaduto a Silvi è uno dei tanti episodi di discriminazione con i quali purtroppo le persone con disabilità sono abituate a convivere e lottare quotidianamente e dimostra quanto la società stia lavorando ancora poco sulla vera inclusione”, dice il presidente Claudio Ferrante. “Non aver consentito al piccolo M. di ricevere la Prima Comunione insieme ai propri compagni, lede il diritto e la dignità non solo sua, ma offende tutte le persone con disabilità che quotidianamente lottano contro ogni tipo di discriminazione. Da più di 10 anni con il progetto “Sentinelle della Civiltà” portiamo nelle scuole gli insegnamenti che sono propri di Papa Francesco: la diversità è una ricchezza per l’intera società e non può non destare preoccupazione il fatto che un episodio simile si verifichi proprio in quella Chiesa che deve accogliere tutti, senza distinzione alcuna”.

“La famiglia di M. ha da subito accolto le scuse del Parroco e del Vescovo, seppur tardive e giunte dopo il clamore mediatico. Tuttavia nessuno può mistificare la realtà parlando di incomprensione. L’intento era chiaro, ed era quello di evitare che un bambino con autismo potesse disturbare la Comunione dei suoi coetanei. Il piccolo e la sua famiglia hanno subito un atteggiamento discriminatorio profondamente doloroso. Chiediamo all’autorità ecclesiastica una maggiore formazione affinché episodi simili non debbano più accadere”.

“Come Presidente dell’associazione Carrozzine Determinate”, conclude Ferrante, “andrò a stringere la mano ed abbracciare questo Parroco anche per dirgli di aver perso un’occasione importante, quella di aver insegnato a tutti i bambini in occasione della Prima Comunione l’importanza dell’accoglienza, dell’inclusione e del senso della vita. Nel prossimo anno scolastico incontreremo i compagni di scuola di M. con il nostro Progetto, per far comprendere loro che devono aver paura dell’ignoranza e non della diversità”.