Al culmine di una serie di indagini, che si erano dipanate anche dopo la sparatoria di qualche giorno più tardi in contrada Civita, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Teramo (con la collaborazione con i colleghi della compagnia di Alba Adriatica e dei comandi di Ascoli Piceno e Lecce), questa mattina, hanno dato esecuzione a 4 arresti nei confronti di altrettante persone responsabili, a vario titolo, della rapina a mano armata messa nella sala slot della bonifica del Tronto, che fruttò ai malviventi 26 mila euro.
E tra gli esecutori materiali della rapina c’è anche l’albanese che sparò dei colpi di pistola contro i carabinieri durante una fuga per le strade di Colonnella qualche giorno più tardi. Il provvedimento è stato spiccato dal gip del tribunale di Teramo con 4 misure cautelari (in carcere e ai domiciliari). Si tratta dall’albanese di 29 anni, già in carcere per il conflitto a fuoco, di una donna C.S. di 43 anni e di un 37enne, tutti con precedenti, ritenuti gli autori materiali del colpo nella sala scommesse. Ai domiciliari un uomo di 69 anni della provincia di Ascoli Piceno che avrebbe aiutato i tre ed eludere i controlli, ospitandoli nella sua abitazione.
La rapina. In questa occasione due persone, un uomo e una donna, con il volto coperto e armati di una pistola e di una grossa ascia, fecero irruzione nel locale, minacciarono la commessa facendosi consegnare il denaro e anche una cliente ai quali i due chiusero di disfarsi del cellulare.
L’inchiesta, in ogni caso, ha avuto una svolta dopo il conflitto a fuoco avvenuto qualche giorno più tardi in contrada Civita, sempre a Colonnella, circostanza nella quale Rigent Xhixhia, albanese con precedenti, esplose dei colpi sparò contro l’auto dei carabinieri prima di darsi alla fuga. Il fuggitivo, però, fu beccato e arrestato qualche giorno dopo a Brindisi.
Proprio allo stesso albanese e ad altri tre complici sono state infatti attribuite responsabilità, a vario titolo, per la rapina alla sala slot “La Perla”.