Chiusura traforo, Grimi: tempesta mediatica. Urge un commissario

Teramo. Tra le tempeste mediatiche, quella più grave è sicuramente la chiusura del traforo del Gran Sasso.

 

Non usa tanti giri di parole Gianluca Grimi, presidente di Assoturimo-Confesercenti di fronte alla prospettiva di prevedere la chiusura dell’attraversamento autostradale.

 

“Il periodo”, chiosa l’operatore turistico: maggio è il mese in cui tutte le strutture si aprono e, atavicamente, il mese in cui l’attenzione del turista verso la località prescelta è massima. Il danno sulla reputazione territoriale è quindi sostanziale e difficilmente contrastabile.

Per il modo. La chiusura del tunnel non può che addebitarsi ad una incapacità generale di gestione delle situazioni da parte delle autorità preposte. Tutte, ognuna nel loro ordine e grado. La crisi mediatica è quindi totalmente ingenerata da questioni endogene di governance della situazione e non ha radici esterne oggettive.

 

Il messaggio che arriva al di fuori della nostra regione e provincia, i cui abitanti conoscono bene il tema, è che nel teramano “ci sono, e ci sono stati gravi problemi con l’acqua potabile”. Semplicemente, la base della percezione di sicurezza che devono avere i turisti

 

Per questi, e per tutti i motivi di natura economica e sociale che ben possiamo immaginare senza alcun bisogno di relazionarli tanto sono chiari, la categoria degli operatori turistici tutti, è ora veramente in fermento sino al punto di minacciare azioni eclatanti. Mai come in questo caso ho ricevuto le rimostranze, grida di allarme e richieste di intervento. E questo sulla base di riscontri di allarme oggettivo e concreto che gli operatori registrano nel contatto con la clientela ed i tour operators. Semplicemente i clienti sono allarmati e telefonano alle strutture che, di fatto, non hanno argomenti per rassicurare nulla su alcunché.

 

Occorre immediatamente uscire da questa situazione di stallo ed affidare la gestione della situazione ad un commissario con poteri speciali di intervento. Non vediamo ne esiste altra soluzione. Occorre da subito fare chiarezza su tutte le tematiche inerenti la questione chiusura del tunnel, comunicare convenientemente e agire ancor più rapidamente. Diversamente il danno, già esistente, sarebbe irreparabile”.

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