Teramo. “La situazione mediatica gravissima che abbiamo già stigmatizzato riguardo alla chiusura del tunnel del Gran Sasso sta ora prendendo corpo nella realtà”, così il presidente Assoturismo-Confesercenti Abruzzo, Daniele Zunica, e il presidente Assoturismo Teramo, Gianluca Grimi.
“I danni ed i riscontri negativi, diciamo drammatici con maggior realismo, si stanno incredibilmente materializzando. Ebbene, tutto questo non è in alcun modo sopportabile ne per l’economia, ne per la società abruzzese e diventa veramente esiziale per il turismo. Proprio mentre strutture sono ora impegnate nel produrre il massimo sforzo promozionale e organizzativo, quanto si paventa è la reale distruzione del lavoro promozionale di mesi e la devastazione della stagione turistica dell’intero territorio teramano. Mare, collina e montagna in ugual misura. La categoria è, giustamente, ai massimi livelli di irritazione e dopo aver mostrato pazienza ci chiede ora di mettere concretamente in campo le proprie istanze che si sostanzieranno in azioni concrete”.
“In assenza di soluzione logica e positiva”, i vertici di Assoturismo-Confesercenti chiameranno la categoria “allo sciopero fiscale generale. A cominciare dall’imposta di soggiorno quale primo step. E quale secondo step di intervento, ovviamente, chiameremo le categorie ad una class action per la richiesta dei danni. Certo, stiamo parlando di azioni estreme ma non ci rimane altro da fare. Estrema in realtà è la situazione che si va profilando e che difficilmente si supererà senza terribili danni d’immagine. Ovvero l’essenza stessa del turismo”.
“Chiudere il tunnel”, continua la nota, “significa nei fatti e nella sostanza dividere Teramo dal suo più importante bacini turistico che è Roma. Significa grave crisi per villaggi, hotels, agriturismi e per tutta la filiera del turismo. Ristoranti, pubblici esercizi, stabilimenti balneari nulla escluso. Ci attendiamo a brevissimo nel brevissimo termine di pochi giorni atti concreti. La nomina del commissario con tutti i poteri necessari deve essere attuata immediatamente. La situazione è ora davvero drammatica e non più sostenibile. Le strutture non sanno cosa rispondere a clienti e tour operators”.