A raccontarlo Marco Boccanera, della FIM-Cisl Teramo. L’episodio è avvenuto in una azienda di Villa Zaccheo, a Castellalto.
“Ora torna sempre più prioritario nelle industrie teramane affrontare seriamente un piano ‘calore’ che in questa, e nelle prossime settimane, vedranno gli stabilimenti diventare dei veri e propri forni crematori durante le ore pomeridiane, in particolare per i turnisti 14,00/22.00. Con queste temperature non si possono chiedere le stesse efficienze produttive che si hanno in periodi più miti. In particolare dove le catene produttive sono composte da donne e ultra cinquantenni”.
E ancora: “È giunto il momento che le aziende ascoltino le RSU aziendali, ed insieme a loro salvaguardino il capitale umano. Ricordiamo anche all’ispettorato del lavoro di fare il suo compito in questi giorni, e ricordiamo anche che non tutte le aziende metalmeccaniche sono virtuose come la sopra citata. La produzione può rallentare, perché operaie ed operai non devono creparci sopra. Ma vanno trovate soluzioni alternative anche con orari diversi e più confacente nelle temperature”.
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