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Cronaca Teramo

Bilancio 2019: anno magico per l’AMP Torre di Cerrano

Crescita del turismo, ottimi risultati nella conservazione e tante vittorie, importanti, in ogni campo. Questa è la sintesi dei risultati conseguiti nel 2019, che coronano i 10 anni di vita dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano.

 

Istituita, infatti, con Decreto Interministeriale del 21 ottobre 2009, l’unica area protetta marina d’Abruzzo e di tutto il medio Adriatico, chiude il 2019 in bellezza con la notizia dell’ultima e definitiva vittoria ottenuta con il respingimento del ricorso al TAR, avanzato contro la sua istituzione subito dopo la pubblicazione del decreto, dal Co.Ge.Vo. Abruzzo, il consorzio che raggruppa tutte le imbarcazioni vongolare turbo-soffianti del comparto teramano-pescarese. E proprio il mondo della pesca, vista in positivo, registra l’ultimo risultato acquisito, grazie alla collaborazione da anni attivata con gli operatori di Pineto e Silvi, nel settore della piccola pesca artigianale. Lo scorso 12 dicembre 2019, con la costituzione della “Comunità Slow Food del Cerrano – piccola pesca”, si è definitivamente attuata la migliore formula di promozione e valorizzazione dei prodotti del mare in AMP, pescato con tecniche sostenibili e compatibili, in una filiera corta da attuare con la ristorazione locale. Concetto semplice, quello di lavorare da un lato sulla riduzione dello sforzo di pesca e sull’utilizzo di sistemi dissuasori per la salvaguardia di delfini e tartarughe e, dall’altro, valorizzare la cucina locale a filiera corta verso il pesce povero o le specie invasive; tutto per migliorare economicamente la condizione dei pescatori riducendo l’impatto ambientale delle loro attività.
Turismo e valorizzazione del territorio

Con la stessa filosofia, in altri settori produttivi, è cresciuto il programma “Amici del Parco”. Attivato da anni per migliorare la sostenibilità del turismo nell’intero comprensorio del Cerrano, quest’anno ha raggiunto il numero record di adesioni: 25 stabilimenti balneari e 22 strutture ricettive di Atri, Pineto, Silvi e Roseto degli Abruzzi, che hanno richiesto e ottenuto l’ambìto riconoscimento ed adeguato le proprie strutture verso una maggiore compatibilità ambientale.
Altrettanto importante nel 2019, un aspetto collegato a tutti i programmi legati al turismo sostenibile, è stata la definizione del quinto corso per Guide del Cerrano. Ulteriori 22 esperti hanno avuto la qualifica, che hanno portato il numero dei professionisti riconosciuti a ben 75 iscritti all’Albo, di cui 44 operativi ed iscritti all’Elenco delle Guide del Cerrano.
Ma il maggiore successo registrato nel 2019 nel settore del turismo è certamente la chiusura del complesso procedimento di verifica e ricandidatura per il periodo 2019-2023 dell’Area Marina Protetta alla Carta Europea del Turismo Sostenibile che ha visto proprio recentemente, il 2 dicembre 2019, il suo epilogo finale, con la consegna presso il Parlamento UE a Bruxelles, dell’ambito premio. Ritirato dal Presidente dell’AMP insieme ai due Sindaci di Pineto e Silvi e rappresentanti degli operatori coinvolti, con cui si è sviluppata l’intera procedura.
Un procedimento pluriennale di preparazione alla candidatura che ha visto coinvolte imprese, professionisti, associazioni, guide, Istituzioni, Università ed ogni singolo cittadino interessato, attraverso incontri e riunioni, contatti diretti e corsi di formazione di Alta Scuola di Turismo Ambientale che ha visto iscritti operatori di Atri, Pineto e Silvi di ogni ramo delle attività di servizi al turismo. Corsi sviluppati su tre annualità: 2017-2018 e 2019.
Programmi europei e mediterranei, costantemente seguiti con la progettualità del Consorzio ha consentito di mantenere il coordinamento in Adriatico, di avere rappresentanza nel MedPAN, l’Associazione delle aree protette mediterranee, e di entrare nei programmi dell’UNEP SPA/RAC, con il programma dei gemellaggi tra le più importanti aree protette mediterranee. Ciò ha consentito non solo di partecipare ad importanti scambi di esperienze, ma anche di aggiudicarsi, quest’anno, ben tre progetti con finanziamento internazionale che si svilupperanno nei prossimi anni.
Altro progetto UE, arrivato a chiusura nel 2019, è stato il progetto DestiMED, programma di promozione delle destinazioni di turismo sostenibile nelle migliori aree protette del Mediterraneo, destinato a commercializzare uno speciale pacchetto turistico per il mercato mondiale, gestito dall’Associazione MEET-Mediterranean Experience of EcoTourism, di cui l’AMP Torre del Cerrano è entrato a far parte il 23 ottobre 2019 a Roma dove è stata premiata per i risultati conseguiti nel DestiMED.
Il lavoro svolto in questi anni ha visto una crescita delle presenze turistiche in tutti i settori raggiungendo un aumento costante di oltre il 20%, negli ultimi anni, nella fruizione delle strutture dell’Area Marina Protetta, in particolare la Biblioteca e il Museo del Mare, realizzati a Torre Cerrano con i fondi europei di “DIPINTO Cerrano” e celebrato proprio quest’anno dalla UE come uno dei migliori progetti europei realizzati in Italia. Numeri che si sono riversati in una crescita per l’intero comprensorio che ogni anno registra, nei comuni di Pineto e Silvi in particolare, crescite importanti rispetto agli altri comuni della costa.
Riconoscimenti come quelli della Bandiera Blu, che ha visto Torre Cerrano al centro, acquisita dai due Comuni di Pineto e Silvi, quella delle Vele di Legambiente , o il riconoscimento di Comune Ciclabile avuto da Pineto, instancabile promotore con l’AMP della “Biciclettata Adriatica”, sono alcuni dei risultati acquisiti dopo anni di costante lavoro che ha visto gli enti locali in piena collaborazione con l’AMP per il raggiungimento degli obiettivi fissati nell’ormai lontano 25 ottobre 2016 all’incontro tenutosi a Silvi per la stesura del Documento Programmatico 2016-2020.
Conservazione e salvaguardia dell’ambiente
Sul fronte della tutela della biodiversità l’Area Marina Protetta ha registrato, nel 2019, l’epilogo di dieci anni di intenso lavoro per allineare anche quella di Torre Cerrano, con tutte le altre aree protette del mare italiano, ai programmi europei di tutela della biodiversità: con la firma della Convenzione definitiva sulla gestione dell’AMP e il riconoscimento a Zona Speciale di Conservazione l’area protetta ha trovato il suo assetto definitivo. La Convenzione di affidamento dell’AMP al Consorzio, che era rimasta in sospeso per anni nella sua forma provvisoria, con il successivo Decreto ministeriale n.68 del 1 marzo 2018 aveva visto la conclusione del procedimento e nel febbraio del 2019 è stata definitivamente sottoscritta dalle parti, assicurando così il definitivo affidamento al Consorzio tra Enti Locali l’Area protetta, nonostante questa sia di interesse nazionale, con le risorse economiche indispensabili garantite dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare.
Il 23 gennaio 2019 è stato invece pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.19 del 23-01-2019), il Decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare 28 dicembre 2018, istitutivo della Zona Speciale di Conservazione-ZSC Torre del Cerrano, cioè la trasformazione del SIC-Sito di Interesse Comunitario in vero e proprio Sito Natura 2000 denominato IT7120215 “Torre del Cerrano”. E’ certamente questo il più importante provvedimento che l’Area Marina Protetta ha raggiunto in termini di politiche di conservazione della natura, raggiunto grazie all’attività svolta negli anni con: l’approvazione della candidatura a Sito di Interesse Comunitario, predisposta internamente agli uffici; la redazione ed approvazione del Piano di Gestione, redatto grazie ad un finanziamento regionale; l’approvazione del Regolamento di Esecuzione ed Organizzazione, con le Misure di Conservazione del SIC, e infine con la redazione del Report Natura2000, per il quale il Ministero ha garantito le risorse necessarie.
Dal momento in cui l’AMP è inserita nel programma europeo Natura2000 le risorse per la conservazione sono garantite a livello sovranazionale, non a caso proprio in questo 2019 è arrivato il primo stanziamento specificamente destinato allo sviluppo degli interventi destinati allo sviluppo delle Azioni indicate nel Piano di Gestione della ZSC “Torre del Cerrano”.
Su questo fronte saranno valorizzati ed ulteriormente sviluppati tutti i programmi di conservazione e tutela dell’ambiente che, negli anni, l’Area Marina Protetta ha comunque perseguito: dal Contratto di Fiume del Cerrano, che attraverso i progetti selezionati, tra cui Progetto SalvaAcque, ha raggiunto importanti risultati sulla qualità delle acque marine, in assoluto tra le migliori lungo la costa adriatica italiana, fino ai progetti dedicati alle specie ed agli habitat come SalvaFratino, SalvaDuna, SalvaPinete, Strategia Marina e tutti i programmi di monitoraggio del programma di Eco-Rendiconto.
In particolare i programmi di monitoraggio della fauna ittica, sono stati svolti con programmi di finanziamento del FEAMP, come nel caso del Progetto SEPPIA, o con risorse di provenienza internazionale, come il conseguente progetto denominato, appunto, SETPIA, sviluppato con il Centro Studi Cetacei.
Interessante è sempre stato anche il sistema di raccolta dati nei monitoraggi, pensato e sviluppato negli anni, che si basa in parte sul supporto offerto dal volontariato o dai fruitori dell’area protetta, attraverso il programma “Naturando”, rivolto ai gruppi scout, o con il “Visual Census”, operato in snorkeling o in immersione, oppure anche con il coinvolgimento di Associazioni o Università, nei programmi di Educazione Ambientale, così come nella raccolta dei dati della pesca sportiva e ricreativa.
Vittorie e consolidamento dell’ente
La conservazione si ottiene anche, però, avendo una solida struttura operativa e con una continua e costante collaborazione con le istituzioni e con le autorità di pubblica sicurezza, in particolare con gli enti locali, con cui si sono vinte battaglie importanti come quella al TAR contro lo scarico in mare dei fanghi di escavo del porto di Ortona, o con le Polizie municipali e con la Guardia Costiera-Capitaneria di Porto. I risultati sono così puntualmente arrivati riuscendo a ridurre al minimo le violazioni all’interno dell’AMP. L’attività di sorveglianza si poggia su una solida organizzazione delle modalità di rilascio autorizzazioni coordinata con gli uffici dei due Comuni, in particolare per la gestione del demanio, e con la Capitaneria di Porto per ciò che riguarda la navigazione e la pesca.
Ma tutto ciò è stato possibile perché l’organizzazione del Consorzio negli anni si è consolidata e negli ultimi anni il personale, prima precario, ha completato il percorso di regolarizzazione di tutte le posizioni, sanando anche alcune pendenze preesistenti. E’ arrivato a conclusione, quest’anno, anche il procedimento di liquidazione della società Cerrano Trade srl, società partecipata che aveva avuto nel periodo di attività, tra il 2011 e il 2015, alcuni problemi di gestione. Definita quest’anno, anche la formula di affidamento dei servizi turistici di Torre Cerrano, avvenuto attraverso un bando pubblico ed una procedura trasparente, secondo normativa vigente, che vede ora individuato un gestore unico di tutte le attività che in area marina protetta possono produrre entrate, in modo da rendere quasi autosufficiente i programmi di educazione ambientale, formazione e di servizio al turismo.
Tante altre le attività svolte ed avviate nel 2019 che, per il futuro, vedono il percorso della CETS Fase2, la promozione della Comunità dei piccoli pescatori, i programmi di conservazione e l’approfondimento dei risultati conseguiti nella difesa della costa che, attraverso la sola protezione della natura ha contrastato brillantemente il processo erosivo ormai avanzato in ogni dove. Risultati ora in esame attraverso il lavoro del progetto CoPeMAP, sviluppato con l’ISPRA, i cui sviluppi sono stati presentati nel 2018 a Pineto e Silvi e nel 2019 a Pineto in importanti incontri di interesse nazionale che hanno prodotto la stampa di un volume e la pubblicazione di videoregistrazioni e presentazioni degli esperti. I risultati di tali approfondimenti sono particolarmente interessanti: l’Area Marina Protetta del Cerrano potrebbe, infatti, essere un modello di studio per valutare il fenomeno in atto dell’accrescimento della battigia e l’avanzamento della linea di costa in questo tratto di litorale teramano e abruzzese. Una spiaggia che aumenta grazie ad un mare che da anni non vede più l’azione delle turbosoffianti, zero prelievi di sabbia dai fondali, per procedere con interventi di ripascimento morbido, e lungo gli arenili, per le operazioni di pulizia meccanizzata primaverile. Lo studio di tali fenomeni e la ricerca ulteriore di una migliore qualità delle acque saranno le sfide del futuro.