Bellante, pitbull ucciso con un forcone. Lega del Cane: ‘cani vittime del pregiudizio’

Bellante. Sull’episodio ci sono versioni contrastanti ma il risultato non cambia: Zeus è morto a causa delle lesioni subite. Per il presidente nazionale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane i pitbull sono vittime di un pregiudizio che è duro da sradicare.

Nei giorni scorsi un altro caso di violenza nei confronti di un pitbull. Secondo quanto è stato ricostruito, Zeus sarebbe morto a seguito delle ferite che gli sono state inferte dal vicino di casa con un forcone. I familiari di Zeus hanno ovviamente sporto denuncia e sulla vicenda sono già partite le indagini dei Carabinieri perché, qualunque siano state le motivazioni, un gesto del genere non è in alcun modo giustificabile.

“La dinamica degli eventi non è del tutto chiara”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Grazie ai nostri volontari del posto, abbiamo raccolto versioni contrastanti su come si sono svolti i fatti. Saranno gli inquirenti e la magistratura ad appurare la verità e a prendere i dovuti provvedimenti. L’unica certezza è che comunque non si può accettare che un cane venga ucciso in questo modo, indipendentemente dal motivo. Per questo LNDC sporge a sua volta denuncia e seguirà il caso da vicino”.

“I pitbull purtroppo sono vittime di un pregiudizio che è molto difficile da sradicare e per questo motivo sono spesso oggetto di violenza ingiustificata. Solo pochi giorni fa, infatti, un agente di Polizia Municipale di Montesilvano ha ucciso a colpi di pistola Tequila, una pitbullina di poco più di un anno di età, che era sfuggita al controllo della sua famiglia e che – a detta di tanti testimoni – non costituiva un reale pericolo per nessuno. Per ricordare lei e tutte le altre vittime della giustizia ‘fai da te’, la Sezione LNDC di Pescara ha organizzato una manifestazione davanti al Comune di Montesilvano per sabato 16 febbraio a partire dalle ore 10. È necessario far capire a chi di dovere che uccidere un animale in questo modo non è accettabile”, conclude Rosati.

Impostazioni privacy