Atri. Dal prossimo 8 giugno 2020 l’Ospedale San Liberatore di Atri tornerà a garantire agli utenti tutti i servizi che venivano offerti prima dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, compresi i ricoveri.
Il ritardo per questa riapertura è dovuto ai lavori che sono stati eseguiti in questo periodo nel nosocomio e che hanno subìto rallentamenti a causa dell’emergenza. Sono stati eseguiti interventi di messa a norma e di ristrutturazione e quindi il presidio è ancora più sicuro e funzionale e può riprendere appieno a fornire tutti i servizi. Una notizia salutata favorevolmente dal Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, il quale chiede all’autorità sanitaria regionale di far uscire Atri dal piano pandemico della regione.
“Alla luce delle evidenze che vedono l’emergenza in una fase non più critica – dichiara il primo cittadino – ritengo siano maturi i tempi affinché l’autorità sanitaria regionale faccia uscire Atri dal piano pandemico, anche in considerazione delle nuove strutture reperite sul territorio, in particolare a Teramo e Pescara,’ per la gestione del Covid-19. Il nostro ospedale e i suoi operatori hanno svolto un lavoro lodevole e encomiabile superando con grande professionalità e umanità i giorni più duri dell’emergenza, ora torneremo a garantire tutti i servizi, inclusi i ricoveri per tutti coloro che hanno bisogno di cure e servizi sanitari”.
L’impegno del consigliere regionale Antonio Di Gianvittorio. “Ho più volte, durante questa emergenza, lodato lo straordinario lavoro svolto da tutto il personale sanitario che in maniera ammirevole e professionale è riuscito a gestire nel migliore dei modi un momento complicato come quello che abbiamo vissuto con l’epidemia da Coronavirus. Sarà mia premura far sì che il San Liberatore possa essere definitivamente escluso dal piano pandemico regionale così da mettere a disposizione tutti i posti letto della struttura per il normale svolgimento delle prestazioni ospedaliere di routine.”