Atri. Si sono presentati questa mattina, domenica 9 maggio 2021, davanti all’IIS Adone Zoli di Atri con dei cartelli in mano per difendere il diritto allo studio dei propri figli e per avere risposte sulle ragioni di una decisione definita “discutibile, irrispettosa e assurda”. Un gruppo di genitori dei 48 iscritti alla prima classe del Liceo Scientifico dello Sport ‘Adone Zoli’ di Atri ha deciso di dare vita a una protesta pacifica e tranquilla, ma significativa e importante, alla luce delle mancate risposte da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale abruzzese che ha negato all’istituto atriano la possibilità di formare una seconda classe.
“Voi dovete garantirci il diritto allo studio. Noi abbiamo il diritto di scegliere” è quanto si legge in un cartellone esposto stamattina davanti all’istituto. Una protesta che arriva dopo una lettera a loro firma indirizzata al Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi e recapitata anche alla direttrice generale dell’URS Abruzzo Antonella Tozza e di una lettera inviata ieri all’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Pietro Quaresimale. Nella lettera a Quaresimale i genitori scrivono: “Non ci resta che appellarci alla Sua persona affinché non venga privato il diritto allo studio dei nostri figli. Non Le neghiamo i sentimenti di sconforto e delusione che stiamo vivendo nei confronti delle istituzioni dato che le varie azioni sinora compiute da cinque sindaci, dal Presidente della Regione Abruzzo, dalla Provincia di Teramo, dalla Commissione Pari Opportunità di Teramo, dal Collegio dei docenti dell’Istituto Zoli, dalla lettera aperta di un alunno iscritto rivolta al Ministro Bianchi, dei sindacati, oltre che da noi stessi, ad oggi non solo non hanno sortito effetti ma, addirittura, nessuna risposta hanno meritato le nostre richieste di motivazioni legate a un diritto negato ai nostri figli. Ciò senza contare un’interpellanza parlamentare presentata alla Camera e tuttora pendente. Non possiamo non proporre proprio a Lei un nostro ultimo appello, prima di ricorrere ad altre vie per il riconoscimento dei diritti dovuti ai nostri figli. Convinti che Lei possa sbloccare la situazione o, quantomeno, ci saprà dare le risposte che non troviamo dalla direttrice dell’USR e dal Ministro della Pubblica Istruzione che hanno riservato solo un assoluto silenzio sulla vicenda”.