Salta il patteggiamento di Simone Bonci, il geometra del Comune di Ancona, ora sospeso dal servizio, accusato di corruzione aggravata nell’inchiesta della Squadra Mobile “Ghost jobs”.
L’imputato aveva chiesto in subordine l’abbreviato e per lui questa mattina (in udienza preliminare) è arrivata la richiesta di condanna da parte della Procura: due anni e otto mesi. La possibilità di patteggiare è venuta meno dopo che la Corte di Cassazione, la settimana scorsa, ha annullato l’ordinanza del Riesame e il dissequestro di circa 33mila euro emessa dal gup in favore dell’imputato. Con quei soldi Bonci aveva già risarcito il Comune, aggiungendo altri 10mila euro per arrivare alla somma corruttiva contestata nelle accuse. Il pm Ruggiero Dicuonzo ha chiesto adesso la confisca del pagamento.
In udienza hanno discusso tutte le difese, anche quelle degli imprenditori imputati. Due patteggeranno: Marco Duca, dell’omonima azienda di Cupramontana e Carlo Palumbi, dell’azienda di Teramo. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli altri che non hanno chiesto riti alternativi: Francesco Tittarelli, di Ancona, Tarcisio Molini, della Mafalda
Costruzioni di Cingoli e l’osimano Moreno Ficola. Per repliche e decisioni l’udienza è stata aggiornata al prossimo 25 novembre, a tre anni esatti dagli arresti della maxi inchiesta.
Nell’indagine, emersa a novembre 2018, Bonci è accusato di aver pilotato appalti di lavori pubblici a ditte amiche e aver facilitato il pagamento alle stesse di lavori mai eseguiti o in parte fatti in cambio di varie utilità come cellulari, telecamere, un portone blindato e lavori edili per un bagno.