Ancarano, consegnate le chiavi dei primi tre alloggi per gli sfollati del sisma

Ancarano. Consegnate le chiavi delle case popolari destinate alla famiglie sfollate dopo il sisma del 2016.

 

Questa mattina ad Ancarano, nell’auditorium comunale, si è celebrato il momento di consegna degli alloggi di proprietà della Regione messi a disposizione dall’Ater di Teramo, che dei 12 ne ha acquisiti 5 per l’emergenza derivante dal terremoto conferendoli a coloro che

hanno ricevuto esito di inagibilità dei propri fabbricati di tipo “E” ed “F”. Tre le famiglie assegnatarie.

Alla consegna delle chiavi degli alloggi erano presenti il sindaco Pietrangelo Panichi, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo e il presidente dell’Ater, Maria Ceci.

Un’operazione da noi fortemente voluta che testimonia la grande sinergia con la Regione, la Protezione Civile e il Sindaco di Ancarano” dichiara il Presidente dell’Ater, Maria Ceci. “Una traduzione concreta di un’idea lungimirante che consente ai cittadini del territorio, gravemente provati dagli eventi sismici, di avere una tutela tangibile in attesa della ricostruzione.

Il Consigliere regionale Di Matteo parla di risposta efficace ed intelligente che concede certezze alle famiglie terremotate nell’ottica di una gestione strategica delle risorse e a fronte di una ricostruzione lenta e complessa. “E’ solo uno dei tanti tasselli degli interventi che costantemente vengono effettuati dall’amministrazione comunale volto a dare sostegno ai nostri conterranei” afferma Panichi. “E’ chiaro che l’obiettivo resta sempre quello di far rientrare tutti nelle proprie abitazioni, ma con questa attività appena conclusa si è voluto garantire alle famiglie una risposta concreta”.

L’iniziativa, ritardata per l’emergenza Covid, si inserisce in una giornata nella quale non ho potuto a fare a meno di ringraziare la disponibilità della Presidente dell’Ater di Teramo Maria Ceci e del Consigliere regionale Emiliano Di Matteo”. “Ora però è il tempo di accelerare i procedimenti di ricostruzione” dice Panichi “al fine di evitare che tra vent’anni si parli ancora di questo spinoso problema. Per questo occorre che una volta per tutte il Governo tracci una strada veloce e lineare volta ad intensificare questo importantissimo processo per il futuro dei nostri territori”

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