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Amadori, “Stabilizzare i 1400 lavoratori precari di Mosciano”

“Avviata oggi la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale in Amadori a Mosciano Sant’Angelo”. Lo fanno sapere le segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, insieme alla RSU aziendale, che “si sono incontrate con la direzione aziendale per un primo confronto sulle proposte avanzate dal sindacato”.

“Punti cardine della piattaforma, già sottoposta all’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, sono la lotta alla precarietà e la rivendicazione di una serie di aumenti su premi e indennità che vanno ad integrare il salario fissato dal contratto nazionale. Dei circa duemila addetti impiegati nello stabilimento di Mosciano, infatti, oltre millequattrocento sono stagionali con contratto annuale che nella maggior parte dei casi rimangono precari per l’intera vita lavorativa. Una situazione non più tollerabile e rispetto alla quale cresce l’esasperazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Dare prospettive di stabilizzazione, criteri e tempi certi per l’accesso ad un lavoro a tempo indeterminato, nel rispetto dell’anzianità di servizio e delle pari opportunità, risulta quanto mai urgente”.

E ancora: “Con altrettanta determinazione, le organizzazioni sindacali intendono lavorare sulla parte economica, per garantire aumenti che possano andare a compensare il disagio che le famiglie stanno vivendo a seguito del carovita e dell’inflazione, e sulle condizioni di lavoro (orari, ambiente) affinché l’attenzione ai temi della salute e delle sicurezza torni centrale nell’organizzazione del lavoro per promuovere la tutela e la crescita professionale dei dipendenti, oggi troppo spesso sacrificati in nome delle esigenze produttive”.

Sull’argomento anche la consigliera di parità Monica Brandiferri, fa sapere di aver ricevuto “segnalazioni di alcuni dipendenti precari dello stabilimento di Mosciano Sant’Angelo, che manifestavano di subire discriminazioni dirette e indirette in base all’art. 25 del Decreto Legislativo n. 198 del 2006, ho chiesto e ottenuto come Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, che si occupa tra le altre cose di discriminazioni nei luoghi di lavoro, un incontro con Alfredo Marchetti, responsabile relazioni industriali e contenzioso del Gruppo Amadori, al quale ho fatto presente la mancata stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori che sono in pieno possesso dei requisiti previsti, tra cui anche quello in merito all’anzianità di servizio. Inoltre ho evidenziato anche altre criticità che pongono in essere discriminazioni sui luoghi di lavoro. Le problematiche segnalate venivano attenzionate e condivise dal dottor Marchetti, che ad ogni modo mi trasmetteva un parere legale, peraltro non richiesto, tutto incentrato sui caratteri e sulla natura del rapporto di lavoro agricolo, che nulla rileva in relazione a quanto rivendicato dai lavoratori e dalle lavoratrici. E’ importante sottolineare che si tratta di lavoratrici e lavoratori che vantano con la suddetta azienda un rapporto di collaborazione ultraventennale, assolutamente meritevoli della collocazione a tempo indeterminato non solo tenendo conto dei requisiti canonici, ma anche per quanto concerne l’adozione da parte loro di comportamenti esemplari, avendo come unico obiettivo la crescita dell’azienda, lo sviluppo e la promozione del brand, il raggiungimento di ottimali standard di produzione e la certificazione degli elevati livelli qualitativi del complesso industriale. Come Consigliera di Parità auspico il raggiungimento di una soluzione che possa venire incontro alle legittime richieste dei dipendenti. Pertanto sono a chiedere nuovamente un intervento risolutore, che si rende necessario per tutelare lavoratrici e lavoratori che rivendicano legittimamente il diritto di rendere stabile la loro attività e di poter operare in condizioni di benessere lavorativo”.