Alba Adriatica, tragedia in stazione: tutti i dubbi da chiarire

Alba Adriatica. Una pista investigativa c’è, ma il cadavere del giovane finito sotto un treno Intercity, alla stazione di Alba Adriatica, ancora non è stato identificato e dunque ancora non ha un nome.

 

In queste ore la Polfer di Giulianova, in stretto coordinamento con il pm Laura Colica, sta cercando di far luce sulla tragedia che si è consumata nella notte di Pasqua in prossimità dello scalo ferroviario di Alba Adriatica.

La persona è stata investita dall’Intercity e Lecce-Torino Porta Nuova, che è transitato attorno alle 2 alla stazione di Alba Adriatica, quando si è consumata la tragedia. Il macchinista non si è accorto di quanto accaduto, salvo poi essere avvertito dal personale delle Ferrovie. Il convoglio è stato fermato alla stazione di Porto d’Ascoli in modo da effettuare tutte le verifiche e i rilievi del caso. La persona investita dal treno in corsa è stata letteralmente dilaniata e non è stato possibile, fino ad ora, accertarne l’identità. Tutto ruota attorno ad alcuni particolari, come le scarpe e il giubbotto che il giovane indossava. C’è un particolare, che però potrebbe aiutare gli inquirenti a far luce sulla vicenda.

 

Qualche ora prima dell’investimento, i carabinieri e il 118 erano intervenuti per soccorrere un giovane che non stava benissimo, propri alla stazione di Alba Adriatica. Lo stesso, però, aveva rifiutato il ricovero e poi si era sistemato su una delle panchine della stazione dei treni. Cosa sia accaduto dopo, al momento, va ancora stabilito. E se dietro alla tragedia possa celarsi un gesto volontario o solo una tragica fatalità. In queste ore, nel frattempo, si cerca di dare un nome alla persona falciata dal treno in corsa. Nelle prossime ore, però, tutti i dubbi potrebbero essere chiariti.

 

 

 

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