Alba Adriatica. La gara d’appalto viene nella sostanza riscritta e chi i lavori se li era aggiudicati (e iniziati lo scorso mese di settembre) andava escluso per aver fornito un’offerta tecnica, poi risultata decisiva per l’aggiudicazione degli stessi, non veritiera.
Tradotto in soldoni. Quei lavori dovevano essere aggiudicati al Consorzio Nazionale Cooperative “Ciro Menotti” di Ravenna. E non al raggruppamento di imprese locali capeggiato dalla Costram, che poi ha aperto il cantiere.
Nella calza della Befana il Comune di Alba Adriatica (che in tutta questa vicenda appare una sorta da parte lesa) solo carbone. L’appalto è quello relativo al secondo lotto per la ricostruzione dell’ala inagibile della scuola media “Enrico Fermi”. Un appalto da oltre 1 milione e 600 mila euro, che nella sostanza non poteva essere aggiudicato così come ha fatto la centrale unica di committenza dell’Unione dei Comuni. Ente che peraltro non si è nemmeno costituito in sede di ricorso al Tar per far valere le sue ragioni.
La decisione del Tar. Il pronunciamento del tribunale amministrativo, vista la materia e la tempistica, è arrivato direttamente nel merito, accogliendo il ricorso della “Ciro Menotti”, che lamentava un’erronea valutazione dell’offerta tecnica relativa alla realizzazione del secondo lotto dell’intervento. Sono vari gli aspetti finito nel mirino del Tar. Dall’utilizzo di materie prime rinnovabili, ai costi relativi al trasporto delle stesse.
Alla filiera di approvvigionamento del legno di abete, necessario per la copertura dello stabile. Insomma, un’errata valutazione dell’offerta tecnica da parte della commissione. Anzi, i giudici parlano di offerte non veritiere, che comportano l’esclusione della ditta aggiudicataria dall’appalto e l’assegnazione dello stesso alla seconda classifica. Il Comune di Alba Adriatica e il raggruppamento di imprese, ora escluso, dalla procedura, sono stati condannati anche a 3mila euro di rimborso spese legali, mentre è stata rigettata la richiesta di risarcimento danni da parte della società seconda classificata.
Gli scenari. Al di là delle questioni di natura tecnica alla base della decisione del Tar, c’è anche un aspetto di non poco conto che la vicenda rischia di produrre. Un rallentamento dei lavori, peraltro già iniziati, qualora la vicenda poi possa in qualche modo avere un approdo dinanzi al Consiglio di Stato. Ma c’è anche l’aspetto della tempistica fissata dal Comune di Alba Adriatica, che ha previsto di ultimare tutti i lavori entro settembre del 2020. Questo significa ultimare il secondo lotto dei lavori entro il mese di giugno, per poi iniziare la fase successiva. Tenendo poi anche conto delle esigenze della didattica. Al momento è un bel rompicapo, che dovrà essere dipanato nelle prossime settimane. Magari evitando il rischio di un prolungato stop dei lavori.