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Alba Adriatica, rapina violenta in stazione: i responsabili inchiodati dalle telecamere

Alba Adriatica. Tre misure cautelari per gli autori della rapina alla stazione di Alba Adriatica.

 

I carabinieri di Alba, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip Roberto Veneziano, hanno notificato tre provvedimenti a due uomini e una donna, con precedenti, residenti a Martinsicuro. La misure restrittive (due in carcere e un terza in una comunità terapeutica) sono il frutto di una capillare attività d’indagine dei carabinieri dopo la rapina messa a segno, lo scorso mese di ottobre, nella zona della stazione dei treni di Alba Adriatica.

 

La banda dell’Audi. I tre, a bordo di una vettura, avevano rapinato una donna, 50anni, che si stava recando in stazione per salire su un treno diretto a Bologna.

 

Nella circostanza la donna era stata avvicinata un’Audi con tre persone a bordo due dei quali, scese dalla vettura, con i volti travisati da mascherine e cappellini, avevano strattonato la 50enne, la quale, con non poca resistenza, aveva tentato invano di trattenere il trolley. Ne era nata una colluttazione durante la quale la donna era stata colpita ripetutamente con calci e pugni ed afferrata ad un braccio, che le veniva torto con inaudita violenza, dopodiché i tre, venuti in possesso della tracolla contenente circa 400 euro, si erano dati a precipitosa fuga, facendo perdere le loro tracce.

 

L’indagine. La donna, successivamente, era stata soccorsa dal personale del 118 e ricoverata all’ospedale d Sant’Omero per la fattura del polso (prognosi 40 giorni).

Le immediate indagini avviate dai militari dell’Arma di Alba Adriatica, una volta acquisito il referto medico-ospedaliero, e accertata la natura violenta delle lesioni e sulla scorta delle prime dichiarazioni rese dalla donna, gli inquirenti avevano scandagliato le telecamere di sorveglianza pubbliche e private riuscendo a riscostruire i vari puzzle che hanno portato all’individuazione degli autori del violento episodio.

Veniva così rimesso al Tribunale di Teramo una circostanza informativa di reato, corroborata dalle riprese delle telecamere di sorveglianza extra comunali che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di J. Y. 23enne, L. G. 27enne e della donna M. S. 31enne, di Martinsicuro, già noti alle forze di polizia. Il Sostituto Procuratore Silvia Scamurra chiedeva anche al Gip l’applicazione di un provvedimento restrittivo.

 

Il giudice Veneziano, concordando appieno con gli esiti investigativi dei carabinieri della stazione di Alba Adriatica ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare: due in carcere e l’altra in una comunità terapeutica in provincia di Ascoli Piceno.