Nella dialettica epistolare a distanza, si assiste ad un nuovo capitolo con una nota dell’associazione con sede a Torino, che torna a ribadire la necessità di garantire l’insonorizzazione dell’attività.
“Riconosciamo l’importanza del diritto al sano divertimento, al pari di quello al riposo notturno”, si legge in una nota. “I disagi che coinvolgono le case di decine di migliaia di residenti e di turisti, a causa della musica elevata udibile ad ora tarda a diversi chilometri di distanza dal locale, sono confermati pure da nostre fonti dirette e fidate. Nessuno vuole la chiusura definitiva del famoso esercizio commerciale, ma la realizzazione dei lavori di insonorizzazione, al suo interno, per porre fine alla problematica attuale che è aggravata dall’impossibilità, in estate, di chiudere le porte dei balconi e delle finestre a causa del caldo.
Domandiamo dunque al sindaco, Antonietta Casciotti, l’approvazione di un’ordinanza comunale urgente volta alla sospensione immediata di tutte le serate organizzate dal noto luogo di divertimento, fino a quando quest’ultimo non dimostrerà di aver adempiuto alla richiesta. Chi paga le tasse ha diritto a non vedere la propria abitazione trasformarsi in una succursale del Gattopardo”, chiudono Paolo Biccari e Marco Paganelli, responsabili nazionali dell’associazione.