Alba Adriatica. I temi della movida (a tratti molesta) e della sicurezza scaldano il consiglio comunale, ben oltre le temperature di questo periodo.
E nell’aula consiliare ad affondare il colpo è il gruppo di Città Viva (Giuliano De Barardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa) che pone sul tavolo della discussione una serie di criticità che il primo scorcio d’estate ha portato in dote. Dal tema, caldo, della movida e da alcune situazioni che generano preoccupazione. Dalla mancata attivazione del terzo turno della polizia locale (ancora non si è perfezionato il percorso per armare i vigili), ai controlli che sembrano latitare.
Nel confronto, nato all’inizio del consiglio comunale con un’apposita interrogazione, l’opposizione ha posto degli interrogativi sui controlli: dagli affitti degli appartamenti, soprattutto ai minori, ai locali aperti oltre le due di notte e le verifiche nei pubblici esercizi per quanto concerne l’alcol servito dai minorenni. Insomma, tanti aspetti che poi rappresentano deterrenti per evitare forme di degenerazione. Sempre da parte di Città Viva, sul tavolo del confronto è stato anche il recente avvio della raccolta firme che, per il tema trattato, è la prima volta in città a dimostrazione di che qualcosa, in tema di sicurezza e di gestione del divertimento, più di una cosa non sembra andare per il verso giusto. Un j’accuse sulla “non gestione” del problema da parte di Città Viva.
La maggioranza (alla seduta era assente il sindaco) ha cercato di smontare le tesi di Città Viva, minimizzando alcune situazioni e ribadendo di stare sul pezzo, in stretto coordinamento con le forze dell’ordine e che certe situazioni che accadono ad Alba Adriatica, vengono sempre amplificate. In aula, però, non è passato inosservato l’intervento della consigliera di maggioranza Alice Di Giacomo che ha condiviso alcune delle preoccupazioni espresse, nelle circostanza, da Città Viva.