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Alba Adriatica, mobilità urbana e ciclistica. L’amministrazione: nulla è stato ancora deciso

Alba Adriatica. Nessuna scelta definitiva: il percorso di confronto sul piano urbano del traffico del biciplan è soltanto agli inizi.

 

Di fronte agli “attacchi” politici che arrivano a più riprese che arrivano sugli aspetti generali dei due strumenti della mobilità cittadina, l’amministrazione guidata dal sindaco Antonietta Casciotti respinge ogni addebito e fa alcune importanti precisazioni.

Nulla è stato deciso. Piano urbano del traffico e piano della mobilità ciclistica, che è in stretta correlazione, non sono stati approvati e nemmeno adottati. E dunque nessuna scelta è stata fatta e soprattutto imposta. “Il frastuono strumentale degli oppositori”, la posizione dell’amministrazione comunale, ” pur di fomentare il dissenso, trasforma progettualità in fase di valutazione in scelte definitive.
Il piano urbano del traffico non è stato né adottato tanto meno approvato. Per un libero e costruttivo confronto le informazioni andrebbero riportate in modo corretto”.

E questi aspetti erano emersi, in maniera chiara, in occasione dell’assemblea pubblica dello scorso 20 settembre, quando lo studio fatto dai tecnici incaricati aveva evidenziato, dati alla mano, una serie di situazioni. Ma anche opzioni e possibili scelte su quella che sarà la mobilità del futuro ad Alba Adriatica.

“Questa è la fase dell’analisi, del confronto e della riflessione e della possibilità di apportare consigli e suggerimenti anche attraverso il sistema delle osservazioni”, la posizione dell’Ente, ” anche alla luce di quelle che potranno essere gli interventi su alcune strade”. Tra tutte via Mazzini, laddove la richiesta di marciapiedi deve fare i conti con le misure della strada, delle nuove norme del codice della strada e anche spazi per la mobilità ciclistica.

“Una cosa va ribadita”, sottolinea il sindaco Antonietta Casciotti, ” in questo percorso non c’è nessuna imposizione, ma l’apertura di una fase di confronto per una città che non può rimanere immobile rispetto ad altre realtà. Lo status quo significa penalizzare pedoni, ciclisti e disabili”.

Lungomare. La scelta dell’amministrazione comunale è quella del doppio senso di marcia. “I presenti al primo incontro dovrebbero ricordarlo e riconoscerlo pubblicamente invece di confondere i cittadini.

Sulle proposte relative ai sensi unici, invece, sono in corso confronti e valutazioni nell’interesse della nostra città.

Sia altrettanto chiaro che i sensi unici non sono l’obiettivo del piano come si tenta di fare credere, ma uno strumento eventuale e ponderato, in funzione della costruzione di un sistema stradale più sicuro (soprattutto a tutela delle fasce più deboli).
Il confronto è aperto e ambisce a favorire la più ampia condivisione possibile a tutela di tutti i portatori di interesse. Esempio lampante proprio Viale Mazzini in cui si sta tentando di mettere a sistema le richieste trentennali volte alla realizzazione di marciapiedi con le necessità legate alla sicurezza stradale in base alle nuove norme oggi vigenti, che non escludono il doppio senso di marcia”.

Il piano urbano del traffico, e questo è un altro aspetto della replica, è uno strumento presente negli uffici comunali da tempo: “perché, in passato, sono stati investiti dei soldi pubblici e lo stesso non è mai stato portato in discussione? Si parla tanto di partecipazione, quando poi si aprono le porte ad un’assemblea pubblica si perde un’occasione per confrontarsi e tra la gente si fanno passare messaggi sbagliati”.