Alba Adriatica. L’imposta di soggiorno, nell’anno del Covid, assicura al Comune di Alba Adriatica un incasso di 176mila euro. Sicuramente inferiore ai 220mila euro inseriti come previsione di bilancio.
Ma nella sostanza avvicinati di molto, visto che alla cifra finita nelle casse comunali va aggiunto anche il ristoro di 35mila euro che il Governo ha assicurato agli Enti per effetto della pandemia. Al tirar delle somme l’incasso complessivo è leggermente inferiore alle previsioni in epoca coronavirus e testimonianza, ulteriore, di una stagione estiva partita con il freno a mano tirato, ma anche poi è stata capace, anche a queste latitudini di recuperare posizioni e presenze turistiche.
Fondi importanti per l’Ente, nella programmazione di alcuni interventi in ambito turistico, che senza l’applicazione non si sarebbero perfezionati. Il bilancio legato ai flussi dell’imposta di soggiorno, operativa ad Alba Adriatica dal 2019, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa in municipio. Dall’esame dei numeri dell’imposta di soggiorno, ovviamente, possono essere estrapolati numeri legati agli stessi flussi turistici. Ebbene, come ha precisato Simone Pulcini, assessore con delega al bilancio, il 75% dell’introito è stato assicurato dal settore alberghiero ed extra-alberghiero, mentre il 25% dalle locazioni private. Va detto che rispetto al patrimonio ricettivo cittadino, nell’estate 2020, sette strutture (5 alberghi e 2 residence) non hanno aperto i battenti per via del Covid e anche questo elemento merita attenzione.
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I flussi. “ Per quelle che erano le premesse”, puntualizza Paolo Cichetti, assessore con delega al turismo, “ la stagione va catalogata in chiave decisamente positiva. Resta il rammarico per il periodo primaverile, connotato dai lunghi ponti, le cui presenze ovviamente non si potevano recuperare. Nonostante le difficoltà il bilancio non può che essere positivo, anche sul piano degli eventi proposti. Di qualità e capaci veicolare il nome di Alba Adriatica oltre ai confini territoriali”.
L’identikit del turista. Nell’anno del turismo di prossimità, si è confermata (tranne alcune eccezioni),la presenza dei nuclei familiari. Il 95% delle presenze è stato di italiani, appena il 5% i vacanzieri esteri, ma questo era nelle previsioni. Per quello che riguarda la provenienza: la regione principe resta il Lazio, poi Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna, Umbria e Piemonte. L’Ente inoltre ha anche nelle corde la volontà di lavorare ad un disciplinare il mondo degli affitti privati, anche alla luce di una situazione nuova che è nata nell’estate 2020. Ossia la grande presenza di giovani vacanzieri in arrivo soprattutto da Roma, ai quali non tutti erano preparati.
Fondi della tassa di soggiorno. Il grosso del gettito dell’imposta incassata (150mila euro), sarà impiegata per la manutenzione di cinque pinete (quella litoranea e di via La Pira), una parte per la promozione turistica e il resto sarà stabilito a breve, sempre rispettando i principi previsti nel protocollo istitutivo della gabella.
“Gli introiti dell’imposta di soggiorno”, sottolinea Simone Pulcini, “ vanno ad integrare una serie di investimenti che l’amministrazione ha pianificato in ambito turistico. Il gettito ci consentirà anche di prevedere ulteriori interventi nonostante tutti gli ostacoli che poi abbiamo fronteggiato con l’emergenza covid”.