Alba Adriatica, ecco cosa prevede il piano di difesa della costa

Alba Adriatica. Prima la spiaggia di alimentazione, la cui realizzazione con una previsione di 200.000 metri cubi di sabbia è prevista dal 2021, poi un sistema contenitivo di celle (con barriere rigide), che deve comprendere l’intera unità fisiografica (dal Tronto al porto di Giulianova).

 

La seconda parte dell’intervento, ovviamente, è tutta legata alle risorse di natura finanziaria.

In queste settimane, dopo l’approvazione avvenuta nel mese di agosto da parte della giunta regionale, è sotto i riflettori del Piano di difesa della costa che poi rappresenta la strategia pluriennale per proteggere l’intero litorale abruzzese.

 

Le previsioni per il litorale da Alba Adriatica a Giulianova. Il litorale dell’unità fisiografica, che si estende dalla Foce del Tronto sino al Porto di Giulianova, è caratterizzato da un marcato arretramento della linea di riva che si propaga progressivamente verso Sud. L’analisi diacronica delle linee di riva, infatti, rivela in maniera evidente la migrazione del processo erosivo.

L’origine dei fenomeni erosivi di questo tratto di costa sono da imputare in primo luogo alla riduzione degli apporti solidi dei corsi d’acqua ed in particolare a quelli del fiume Tronto che, a ragione dell’estensione del suo bacino idrografico, costituisce uno dei principali fiumi che sfociano sulla costa abruzzese segnando il confine con la Regione Marche. Tale riduzione ha avuto effetti negativi in modo rilevante sul litorale abruzzese a causa della direzione prevalente della componente longitudinale

del trasporto solido indotto dal moto ondoso. Di conseguenza la riduzione degli apporti solidi fluviali ha interessato dapprima il litorale di Martinsicuro. L’intervento con opere di difesa di tipo rigido ha contribuito ad accelerare l’erosione verso Sud. Attualmente il processo interessa la porzione settentrionale del litorale di Alba  Adriatica. Accanto alla riduzione degli apporti solidi fluviali una ulteriore causa che ha contribuito all’acuirsi dei fenomeni erosivi è da attribuire alla massiva antropizzazione della fascia costiera (realizzazione del lungomare, stabilimenti balneari, abitazioni, ecc.) che ha determinato la scomparsa della duna costiera ed ha ridotto la capacità naturale del litorale di far fronte agli eventi meteomarini estremi.

A Sud del litorale settentrionale di Alba Adriatica, il processo erosivo non influenza la dinamica della spiaggia che, anche in assenza di opere, sembra in ottimo stato morfologico. Ottimo stato morfologico testimoniato dalla presenza di regolari barre parallele alla costa. Il Porto di Giulianova, a Sud, sostiene l’intero litorale e si evidenzia un’area, prossima al molo Nord del Porto, di evidente accumulo sedimentario che favorisce anche l’interrimento dell’area di avamporto.

L’analisi di rischio ha evidenziato che il tratto settentrionale del litorale di Martinsicuro è caratterizzato da un livello di rischio “basso” o “molto basso”. A partire dal litorale di Villa Rosa, e procedendo verso Sud, l’evolversi del processo erosivo e la presenza di attività economiche (legate alla fascia costiera), fanno salire il livello di rischio (“Alto”) nelle aree settentrionali di Alba Adriatica. Il livello di rischio si mantiene “medio” o “basso” fino al porto di Giulianova.

Il Piano previgente prevedeva la realizzazione di un sistema di difesa a celle nel tratto di costa prospicente a Villa Rosa e il versamento di 820’000 m3 di sabbia da Villa Rosa fino a circa 600 m a Sud della foce del Vibrata. Il piano previgente evidenziava che il ripascimento libero, previsto a sud del sistema di difese a celle, aveva l’obiettivo di alimentare il trasporto longitudinale a beneficio del litorale di Alba Adriatica.

Il litorale di Martinsicuro è stato oggetto di intervento in accordo con le previsioni del Piano previgente ed è stato recentemente (2019) realizzato un intervento di chiusura del sistema di protezione con la realizzazione di una serie di tre opere trasversali di lunghezza decrescente procedendo verso Sud.

Il processo erosivo si è propagato verso Sud, raggiungendo il tratto settentrionale del litorale di Alba Adriatica. La struttura denominata “Bambinopoli” è stata oggetto di intervento con la realizzazione di un’opera radente a seguito di eventi che ne hanno minacciato la stabilità strutturale.

Gli interventi previsti dal Piano, non possono non tenere conto dell’evoluzione passata e del risultato delle opere realizzate nel passato. In sintesi, l’ipotesi solutiva non può essere concepita su scala locale, ma deve tener conto dell’evolversi verso Sud del processo erosivo e del mancato apporto di materiale sedimentario dai fiumi. L’eventuale realizzazione di opere rigide deve partire dall’area sottoflutto, nel caso specifico dal Porto di Giulianova, per poi procedere verso Nord.

 

Gli effetti della forte diminuzione dell’apporto sedimentario dai fiumi può essere limitato soltanto con lo sversamento sopra flutto di sedimento proveniente dall’esterno dell’Unità Fisiografica (cioè da aree di prestito con profondità superiori alla profondità di chiusura annuale, stimata in circa 6.80 m). L’area oggetto di sversamento, pertanto, è da intendersi quale spiaggia a smantellamento programmato o “spiaggia di alimentazione” (Nuovo Impianto, NI5). L’obiettivo è di sopperire al mancato apporto solido dei fiumi, in particolare del Fiume Tronto, localizzando nell’area sopra flutto una sorgente sedimentaria che continui ad alimentare l’intero litorale.

L’analisi diacronica della linea di riva (tra il 1997 e il 2018) ha evidenziato un deficit sedimentario nell’area settentrionale del litorale di Alba Adriatica pari a circa 19’000 m3/anno. Lo scenario di intervento, in sintesi, prevede nel breve termine il versamento di circa 200’000 m3 di sabbia su un’estensione di litorale pari a circa 500 m (con possibilità di dividere l’intervento in due fasi). Sulla base della valutazione morfologica del trasporto solido longitudinale, si stima in circa 10 anni la durata dell’intervento.

È superfluo, ma d’obbligo, sottolineare che la geometria dell’intervento andrà ottimizzata in fase di progetto di dettaglio che potrà prevedere modifiche strutturali volte all’incremento della vita tecnico-utile dell’intervento. Il versamento si completa con l’introduzione di opere di contenimento trasversale da realizzare al contorno sopra flutto e all’interno dell’area di sversamento con la finalità di incrementare la vita tecnico utile dell’intervento. Anche in questo caso, l’effettiva configurazione dell’intervento andrà identificata in fase di ottimizzazione.

A lungo termine, si prevede la realizzazione, partendo dall’area sotto flutto in corrispondenza del molo Nord del Porto di Giulianova, di un sistema a celle costituito da opere trasversali parzialmente sommerse che si intestano su un’opera longitudinale sommersa. In fase di ottimizzazione dell’intervento dovranno essere valutate con estrema cura gli aspetti ambientali e di qualità delle acque, nel rispetto degli obiettivi del piano.

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