Lo chiede a nome dei suoi colleghi Franchino Giovannelli, referente di CNA Balneari Abruzzo ad Alba Adriatica, cittadina investita da una violenta mareggiata che ha provocato danni ingenti a spiagge, stabilimenti e attrezzature. Un grido di dolore che domani troverà un’eco nell’aula del Consiglio regionale, a L’Aquila, dove si discuterà proprio di erosione della costa e di misure per proteggere il litorale.
“Assistiamo ad un vero disastro provocato dalle mareggiate – dice Giovannelli – che hanno provocato danni serissimi a una decina di stabilimenti. Siamo ormai all’Sos, alla sopravvivenza. Il punto è legato alla necessità di interventi drastici su un pezzo del litorale teramano, quello che tecnicamente riguarda l’unità fisiografica che va da Giulianova a Martinsicuro.
Un tratto di una quindicina di chilometri che richiede interventi non più rinviabili, ma assolutamente drastici. Interventi che gli operatori individuano solo nella posa di scogliere frangi flutto, le sole in grado di offrire una protezione efficace: ogni altro intervento, come il ripascimento, può servire solo salvare la stagione, non il destino di un tratto di costa dell’Abruzzo. Nella mia concessione, dovrei contare su 80-90 metri di spiaggia, ma oggi l’acqua lambisce lo stabilimento. Ecco di cosa parliamo”. Domani, come detto, i balneari di Alba saranno all’Aquila con il sindaco della città, Antonietta Casciotti, a difendere le proprie ragioni: “E’ una battaglia per la sopravvivenza – conclude Giovannelli – ma stavolta la Regione deve comprendere che occorre davvero passare dalle parole ai fatti. E subito”.