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Alba Adriatica, critiche sul lungomare: così facendo non si ferma la Casciotti ma lo sviluppo della città

Alba Adriatica. “Così facendo non si blocca il sindaco Casciotti, ma lo sviluppo della città”.

 

Ci sono valutazioni tecniche, ma anche considerazioni di natura politica dietro l’intervento dell’assessore ai lavori pubblici Giuliano Vallese, che a nome dell’intera amministrazione prende una posizione chiara a netta sul dibattito nato attorno al progetto di riqualificazione del lungomare Marconi.
Se da un lato l’esecutivo prosegue, in maniera spedita, verso la progettazione esecutiva e il successivo appalto da oltre 6milioni di euro, la critiche politiche prendono sostanza.

La replica politica. “Mentre l’amministrazione comunale prosegue senza sosta il lavoro di rigenerazione urbana della città di Alba Adriatica”, si legge in una nota, “il costituendo gruppo Siamo Alba, aggregato eterogeneo in cui convergono, su tutti, l’attuale minoranza consiliare di Città Viva, alcuni reduci delle precedenti compagini amministrative locali, storici detrattori delle giunte Casciotti e redivivi antagonisti, apre con un anno di anticipo la campagna elettorale al grido di “Fermiamo Casciotti!”.

Al di la della poca originalità della proposta amministrativa, che ogni 5 anni ripete se stessa con scarsa fortuna, ciò che appare più preoccupante è il fatto di avvertire questo leit motive quale unico collante capace di reggere la labile tenuta di questa “nuova”(?) alternativa politica in cantiere. Non già una visione costruttiva del confronto politico, sicuramente utile a migliorare il destino della nostra città, ma un approccio distruttivo volto a demolire tutto ciò si trovi sul suo cammino e che sta già arrecando danni all’immagine della città e disseminando ostacoli al suo sviluppo”.

Le critiche al lungomare. “Non stupisce che l’attacco più violento sia sferrato nei confronti dell’opera pubblica più importante per valore strategico ed economico, vale a dire, il restyling nel nostro lungomare”, sottolinea Vallese. “Meraviglia, una volta ancora, invece, che questo assalto scriteriato provenga proprio da chi negli ultimi venti anni non ha prodotto alcun investimento significativo utile al rilancio della nostra proposta cittadina. Anzi, semmai, è bene ricordare, visto che il richiamo alla storia pare abbia valore solo nei riguardi del sindaco Casciotti, che buona parte dei detrattori di oggi sono gli stessi che hanno costretto la nostra città ad essere tristemente commissariata dopo una delle più deludenti esperienze amministrative di sempre, fortunatamente durata appena un biennio”.

L’opera pubblica. “Venendo all’opera lungomare, criticata con argomentazioni parziali, confuse e strumentali, è doveroso ricordare a tutti che c’è una differenza sostanziale tra il progettare “in modo frettoloso”, secondo l’opinione illuminata di SiAmo Alba, e farlo, invece, in “tempi ragionevoli” al fine di fornire risposte concrete ed immediate alle attese della nostra città come fatto dell’amministrazione comunale.

Nessuna fretta. “E’ utile a tutti sapere, infatti, che il restyling della nostra infrastruttura turistica principale era stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche già nell’anno 2019. Che il progetto preliminare è stato approvato nel 2021 tanto quanto quello definitivo. Che l’esecutivo sarà varato entro il 2022 per poi cantierare i lavori nel corso del 2023. Ben 4 anni di attesa al fine di terminare l’intervento entro il 2024. E’ evidente, dunque, che non si tratti di un’opera pensata e realizzata in cinque mesi ma in quasi cinque anni. Quante ere politiche avrebbe dovuto invece ancora attendere la nostra città prima di vederne la luce secondo i teorici di SiAmo Alba? Quanti proclamati, e mai avvenuti, “concorsi di idee” avrebbero dovuto succedersi nelle intenzioni di SiAmo Alba prima che i cittadini avessero potuto conoscere la posa della prima pietra di questa opera fondamentale? Il futuro della nostra città non può fondarsi sulla mera filosofia ma ha bisogno di concretezza amministrativa e l’amministrazione comunale lavora quotidianamente per questo.

Sempre Siamo Alba, tiene a ribadire che il progetto è sostanzialmente già tutto deciso e che l’amministrazione non aperta ad alcun confronto con la cittadinanza prima di intraprendere il percorso progettuale. Probabilmente, il gruppo in questione, dimentica, o finge di non sapere, che l’amministrazione ha illustrato il progetto mediante incontri in presenza e supporti audiovisivi sia all’intera compagine delle associazioni turistiche del territorio, sia ai cittadini, e che proprio da questi confronti sono generati diversi utili per una più ponderata valutazione da parte dell’amministrazione.

Costi dell’opera. Si parla di un intervento che già supera i 7 milioni di euro. E’ bene fornire notizia che, invece, è intenzione dell’amministrazione far si che il valore finanziario dell’intervento resti confinato all’interno del quadro economico inizialmente previsto.

Non poteva mancare poi una stoccata all’impianto tecnico-progettuale, sui cui si muovono polemiche sia rispetto alla paventata assenza di sottoservizi, sia con riferimento al valore architettonico dell’intervento. Voglio precisare che la progettazione non ha mancato di prestare attenzione al primo aspetto ed ha incassato il gradimento sia delle associazioni turistiche che hanno ritenuto utile confrontarsi in presenza con l’amministrazione per il bene della città (al contrario di alcune sigle volutamente assenti e che guarda caso ritroviamo nel gruppo SiamoAlba) sia della stragrande maggioranza dei cittadini.

Nove mesi ci separano alla tornata elettorale del 2023 ed il clima continua ad essere rovente e sempre più avvelenato dai continui attacchi alla città ed alla sua amministrazione. Si avanzano richiami a sollevazioni popolari e mobilitazioni di massa su ogni singolo aspetto del lungomare. Si invocano dimissioni nei confronti di ciascun esponente di maggioranza pur di creare agitazione per evidenti interessi di bottega. Si innescano polemiche e scontri sui media anche su aspetti del tutto marginali del vivere comune. Se qualcuno pensa di sottoporre a questo stress collettivo l’intera città con l’obiettivo di “fermare la Casciotti” tenga presente che il danno non lo sta facendo al sindaco ed alla sua giunta ma allo sviluppo di Alba Adriatica”.