Alba Adriatica. Aree verdi “adottate” da privati e associazioni in cambio di spazi pubblicitari.
Nella seduta consiliare di mercoledì, l’assise civica ha licenziato il regolamento che introduce un percorso tracciato, con successo, in altre municipalità. La possibilità di affidare in gestione ai privati, su specifica richiesta, delle aree verdi comunali in vista di una loro cura, pulizia e decoro.
Non è certo una novità, nemmeno ad Alba Adriatica, delle difficoltà da parte degli Enti pubblici di curare con costanza e tempestività una serie di aree verdi per una serie di ragioni. Non ultima quella della carenza di personale dedicato alle attività di decorso urbano delle aree verdi. Questo, ovviamente, è un discorso molto più ampio.
In sostanza, nella seduta assembleare, il consiglio ha approvato il regolamento (illustrato dall’assessore Francesca Di Matteo) e che prevede, in cambio di poter apporre spazi pubblicitari, la cura del verde. Il regolamento, ovviamente, andrà a disciplinare eventuali rapporti di “adozione” degli spazi verdi tra Ente e privati (siano essi società, associazioni, cooperative o altro), per periodi dai 3 ai 5 anni e con la definizione anche degli spazi destinati alla pubblicità. Nella stessa seduta è stato anche approvato il regolamento per quanto riguarda la street art e murales. Con aree deputate ad ospitare tale forme artistiche, che andranno ora individuate nel dettaglio.
La polemica. Nel contesto del consiglio comunale (la cosa è stata fatta rilevare per tre regolamenti), Giulianova De Berardinis, capogruppo di Città Viva, ha fatto notare alcune anomalie relativamente alla documentazione avuta in visione. Con testi diversi rispetto a quello in approvazione e la forma, grammaticalmente parlando, giudicata molto approssimativa.