L’estate, almeno sul piano dei flussi turistici, è oramai quasi al crepuscolo e la spiaggia di Alba Adriatica conferma la sua “rinascita”, iniziata nel 2017, sul piano della tutela dell’ambiente marino e di riflesso anche della qualità delle acque di balneazione.
I divieti di balneazione, che nel corso degli anni hanno penalizzato la “Spiaggia d’Argento” sono oramai solo un pallido ricordo e i riscontri forniti dell’Arta durante tutto il periodo estivo, testimoniano una evidente inversione di tendenza. La cosa si era manifestata già nel 2017 ed è stata confermata anche nell’estate del 2018. Passando in rassegna i dati forniti dell’Arta (il report completo è stato anche pubblicato dal sito istituzionale del Comune di Alba Adriatica), si notano come i batteri fecali, che poi sono gli indicatori della qualità delle acque, in tutti i periodi di campionamento hanno avuto sempre valori ridotti all’essenziale, e comunque ben al di sotto di quelli che sono i limiti di legge.
Sotto questo aspetto, dunque, un percorso di concertazione su tematiche ambientali tra Ente, operatori turistici, associazioni e Ruzzo Reti (che si occupa della gestione e manutenzione del ciclo integrato dell’acqua, anche quelle di depurazione) ha sicuramente elevato il livello di attenzione e di risoluzione di alcune problematiche. Sotto questo aspetto, poi, è probabile che nell’estate 2019 ci si potrà avvalere anche del nuovo depuratore consortile, i cui lavori proseguono e ritmo spedito.
L’altro obiettivo per la prossima stagione, sfuggito nell’estate 2018, però è quello di riconquistare la Bandiera Blu, che manca ad Alba Adriatica da diversi anni. I dati sulle acque di balneazione sono imprescindibili, ma non l’unico elemento utile per centrare il traguardo. La sfida ora sarà riuscire ad ottenere nuovamente il riconoscimento della Fee.