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A Silvi una panchina rosa dallo sportello antiviolenza ‘L’abbraccio’ FOTO

La vicepresidente dello sportello antiviolenza “L’Abbraccio” (gestito dall’Associazione “Nova civitas”) Lucilla Catterini ha promosso il posizionamento di una panchina rosa sulla SS 16 sud in una zona dove è stata registrata una violenza su una ragazza.

Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco, Andrea Scordella, che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale, l’Assessore alle Politiche Sociali, Fabrizio Vallescura, la Consigliera Provinciale Beta Costantini, autorità civili, militari e religiose, commissariato di Atri, Guardia Costiera, Carabinieri e Polizia Locale.

“Lo Sportello Antiviolenza “L’abbraccio” che ha sede in via Piave 5, numero telefono 379 1685058 – ha detto la presidente dell’associazione Nova Civitas Luigia Corneli – offre ascolto professionale e consulenze legali e psicologiche gratuite, alle vittime delle violenze di ogni tipo, ma sempre con una particolare attenzione alla prevenzione e alla diffusione della cultura del rispetto”.

La consigliera provinciale Beta Costantini nel suo intervento ha ricordato che: “il 2 giugno del 1946 ha avuto inizi la parità di genere. Alle prime elezioni democratiche lo 89% delle affluenze furono donne e circa 2000 donne vennero elette nei Consigli comunali, 21 donne vengono elette presso la Camera dei deputati e cinque di loro contribuirono a scrivere la Costituzione italiana che garantisce alle donne, nell’art. 3, la parità dei diritti e la pari dignità sociale in ogni campo. Oggi lottiamo ancora soprattutto per combattere la violenza domestica sessuale e il femminicidio. La cronaca di ogni giorno ci mette di fronte a questa triste realtà. L’importante è non dimenticare mai che non si esce da questo problema se non insieme agli uomini. Ecco perché oggi è importante che siamo tutti qua insieme rappresentanti ed autorità di genere femminile e maschile perché questa è la Repubblica”.

“Nel campo del sociale – ha detto il vice sindaco Fabrizio Valloscura – negli ultimi anni molto è stato fatto, ma occorre insistere nell’opera di sensibilizzazione da parte dei cittadini sulla violenza alle donne. Chi svolge compiti istituzionali e le associazioni che si dedicano all’assistenza delle vittime della violenza, che già svolgono una preziosa azione di supporto, nell’ascoltare le vittime e le loro famiglie devono individuare quali sono le criticità dal punto di vista legislativo per capire cosa serve concretamente per la loro tutela e quali potrebbero essere i provvedimenti normativi capaci di frenare la violenza”.