Dopo un “accanimento terapeutico” durato quasi sei anni, con tutti i disagi conseguenti, che hanno pesato solo sulle spalle dei bambini, delle famiglie e del personale del nido Peter Pan, l’asilo potrebbe chiudere. Si conclude nella maniera peggiore l’odissea della scuola “nomade” che, dopo il terremoto dell’aprile del 2009 che aveva lesionato l’edificio di via De Albentiis, ha visto migrare nel corso degli anni le operatrici e i bambini al Regina Margherita prima e agli asili di via Diaz e Piano Solare poi.
Ma, come aveva assicurato ai genitori lo stesso assessore all’istruzione del Comune di Teramo, Piero Romanelli, più volte nel corso dell’anno (ultima in ordine di tempo la riunione a Piano Solare di metà novembre), i problemi sembravano risolti, con il definitivo trasferimento nei locali della scuola San Giuseppe, previsto il 7 gennaio. Evidentemente, però, qualcosa deve essere andato storto, visto che la giustificazione per il mancato trasloco nella nuova sede è stata un non ben definito “problemi tecnici”.
“Siamo delusi e amareggiati”, è stato il commento di alcuni genitori avvisati questa mattina dalla coordinatrice del nido, “anche perché, dopo aver ricevuto tante assicurazioni da parte dell’assessore, che più volte ha sostenuto che su questa questione ci metteva la propria faccia, ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano”.
Per le famiglie, infatti, l’ultimo anno è stato davvero rocambolesco. Al momento dell’iscrizione, infatti, era stato detto loro che il Peter Pan avrebbe dovuto lasciare l’edificio del Regina Margherita per un quasi certo trasferimento nei locali di via D’Annunzio dove, fino a qualche anno fa, era ospitata una scuola materna. Ma alla ripresa delle attività, lo scorso settembre, i genitori sono stati avvisati del mancato trasloco per la necessità di effettuare alcuni lavori di adeguamento alla struttura. Così i bambini sono stati suddivisi e ospitati, con l’assicurazione di una breve temporalità, in parte nel nido di via Diaz e in parte in quello di Piano Solare, con le ovvie problematiche addossate anche al personale dei nidi ospitanti.
Poi un nuovo cambio di programma, con l’annuncio da parte di Romanelli del definitivo trasferimento non più nei locali di via D’Annunzio ma in quelli della scuola San Giuseppe, che lo scorso anno avevano ospitato i bambini della scuola materna di Piano D’Accio, in emergenza a seguito dell’esplosione.
Tutto sembrava risolto, con lo svolgimento anche di alcuni lavori necessari prima del trasloco. Ma stamattina l’ennesimo e definitivo stop.
Il Peter Pan potrebbe morire così e il prossimo anno il personale dell’asilo potrebbe essere smembrato e ricollocato in altre strutture. “Un fallimento senza alcuna scusante per il Comune di Teramo”, continuano i genitori, “che, in sei anni e con la continuità avuta dalla stessa amministrazione, non è stato in grado di attuare una programmazione lungimirante e obiettiva, penalizzando solo i bambini, le loro famiglie e il personale, che ringraziamo di cuore, ma che è costretto a lavorare in totale precarietà”.