Guardano alle previsioni con grandi aspettative, in attesa che la neve torni a farsi viva dalle loro parti. Sono gli albergatori della montagna teramana che, in vista del pienone di Capodanno, sperano che le basse temperature e le precipitazioni nevose, previste per le prossime ore, cadano abbondanti per rendere ottimali le piste da sci.
Con gli impianti ancora chiusi, infatti (solo la cabinovia per i pedoni è in funzione), è difficile sperare di avere un consistente afflusso turistico. Buona la presenza per la due giorni natalizia e, viste le prenotazioni, si spera in un ottimo 31 dicembre, sebbene il modo di fare vacanza delle famiglie sia notevolmente cambiato. E gli albergatori teramani se ne sono accorti. Dalla vecchia “settimana bianca”, infatti, si è passati ai soli due-tre giorni di svago e, se le condizioni meteo non aiutano, gli impianti fermi non possono avere molta attrattiva, soprattutto dopo capodanno.
In aumento, rispetto alle ultime stagioni invernali, continuano ad essere solo le prenotazioni dell’ultimo minuto, per lo più dal 31 dicembre al 2 gennaio, con permanenze sempre più “mordi e fuggi”, a causa della riduzione dei consumi delle famiglie. E per sciare ai Prati di Tivo, arrivano soprattutto dalle città vicine, Teramo e Pescara in particolare, o dal Lazio, vista anche la presenza di numerosi romani che hanno la seconda casa nei diversi paesi della montagna teramana.
Ma nonostante le difficoltà oggettive, i titolari delle strutture ricettive dei Prati di Tivo continuano ad ottimisti. Oltre al “Capodannino”, con l’aperitivo in piazza offerto da tutti i locali il 30 dicembre, anche quest’anno non mancheranno il cenone e la tradizionale Fiaccolata di Capodanno sulla neve, mentre il 6 gennaio è previsto l’arrivo della befana.